Ruota a ruota. Storie di biciclette, manifesti e campioni


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A Treviso, il Museo Nazionale Collezione Salce, fino al 2 ottobre ospita nella Chiesa di S. Margherita una mostra dedicata ai manifesti che documentano la storia del Giro d’Italia: “Ruota a ruota. Storie di biciclette, manifesti e campioni”, realizzata a cura di Elisabetta Pasqualin con la consulenza storica Antonella Stelitano, nata da un’idea di Chiara Matteazzi.

La Direzione Regionale Musei Veneto del Ministero della Cultura propone la grande epopea della bicicletta così come raccontata dai preziosi manifesti patrimonio della Collezione Salce. A firmare le affiches che Elisabetta Pasqualin ha selezionato per questa ricca esposizione, sono artisti come Dudovich, Mazza, Malerba, Ballerio, Villa, Alberto Martini, Codognato, Boccasile. Vale a dire molti tra i maggiori protagonisti della storia dell’illustrazione e dell’arte italiana del secolo passato.
Dalle bici illustrate a quelle che hanno scritto la storia recente del ciclismo. In mostra, infatti, ci saranno anche alcune delle biciclette della collezione Pinarello che hanno portato alla vittoria campioni in tutte le grandi classiche del ciclismo mondiale.

Gino Boccasile, Marca Prestigio, 1949-1952, Fotor

La mostra prende il via dagli albori del Novecento. Antonella Stelitano, che dell’esposizione curata da Elisabetta Pasqualin, è la consulente storica e ha curato una parte dei testi del catalogo, sottolinea che “La bicicletta fa parte del patrimonio culturale del nostro Paese. [….] È il racconto di un Paese in movimento”.
Due le sezioni principali del percorso espositivo: da una parte lo sport e l’agonismo, con i suoi protagonisti, le produzioni, i marchi e l’esposizione di pezzi storici della collezione Pinarello. Dall’altra gli aspetti sociali: le donne, il costume, i viaggi, il turismo, appunto.
Segue una sezione speciale sulla storia dell’industria ciclistica italiana con l’esposizione di biciclette della collezione Pinarello: biciclette che hanno scritto una pagina di storia del ciclismo italiano, accompagnandosi a molti prestigiosissimi successi. Sono esposte 15 biciclette, con relativi pannelli esplicativi e immagini del campione a esse legato.
A piano terra trova spazio una sezione dedicata alla società e alla socialità, che abbraccia un arco temporale che va dalla fine dell’800 agli anni ’40 del Novecento. Sono rappresentate anche le prime industrie straniere, come Townend Cycles (1896), Rambler Bicycles (1900) oltre a quelle italiane, come Maino, Stucchi, Dei, e molte altre.
La mostra è corredata da un catalogo edito da Silvana.

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