JCU Art & Design all’Orto Botanico di Roma


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Sono gli studenti del Dipartimento di Storia dell’Arte e Studio Art della John Cabot University di Roma che hanno interagito con gli spazi dell’area verde, oasi di biodiversità situata alle pendici del Gianicolo, ossia l’Orto botanico dove hanno esposto i loro lavori.

Uno dei tanti vantaggi di studiare storia dell’arte a Roma è quello di poter usufruire del suo patrimonio artistico e paesaggistico. Così hanno fatto gli studenti del Dipartimento di Storia dell’Arte e Studio Art della John Cabot University di Roma che hanno potuto mettere in pratica gli studi teorici realizzando una mostra nell’Orto Botanico, il giardino di Trastevere, gestito dal dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza di Roma, arricchendolo di opere di arte contemporanea e design. 

Mostra universitaria della John Cabot University di Roma nell’Orto Botanico

Dall’università privata americana, spiegano: “La mostra di JCU Art & Design, sviluppata dal Dipartimento di Storia dell’Arte e Studio Art, è un’interazione del lavoro degli studenti con lo spazio dell’Orto Botanico guidati di professori come Catherine Biocca, Valerio Di Lucente, Rä DiMartino e James Gardner…” e proseguono: “Il programma Arte e Design unisce apprendimento e sperimentazione sposando tecnologia e tattilità, per produrre un linguaggio visivo che nasce dalla ricerca su Roma. I giovani e diversi studenti hanno celebrato le loro diverse prospettive di un amalgama di argomenti. La fusione delle culture è stata unificata nella loro ricerca di colori audaci, texture, e movimento che variano dai materiali dalla schiuma spray installata nel bambù alle tele piegate, tagliate, e dipinti in colori elettrici, sostenute da filati delicati”. 

Per visitare la mostra bisogna muoversi nel giardino, alla ricerca di foto, stampe e dipinti incorniciati nel contrasto dei toni verdi e della terra e questi spostamenti divengono un gioco alla scoperta delle opere, come una caccia al tesoro.

Le opere di Sonia Andresano, Alessandro Calizza, Eleonora Cerri Pecorella, Luca Grimaldi e Guendalina Urbani sono state trasformate in adesivi che fungono da indicatori per ogni nuovo luogo di vita vegetale, cinque tipi di piante non native, all’interno del giardino, nel tentativo di assomigliare a rifugiati e viaggiatori quando o si ricevono timbri al controllo di frontiera. Il movimento, insieme alle opere d’arte e di design installate in tutto il giardino, è ciò che Uprooted emula in questa esperienza dell’esibizione.

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