La mostra di Heinz Mack (Lollar, Germania, 1931), alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia fino al 17 luglio, è uno degli Eventi Collaterali della 59. Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia ed è realizzata a cura di Manfred Möller. In mostra sono esposti dipinti di grande formato, un insieme di stele di luce parzialmente rotanti e una scultura a specchio alta quattro metri, creata appositamente per questo progetto presentando così un’eccezionale retrospettiva del lavoro degli ultimi 60 anni dell’artista. In quello che è senza dubbio uno dei luoghi più iconici di Venezia, lo storico Salone Monumentale del Sansovino, le opere di Mack sono collocate in un dialogo di grande effetto storico-artistico con i dipinti a parete e i tondi del soffitto degli artisti rinascimentali, Tintoretto, Veronese e Tiziano. Una estensione di questa esposizione sarà fruibile liberamente in un cortile interno di Palazzo Reale, adiacente alla Biblioteca Marciana, dov’è posizionata una stele in acciaio inossidabile dell’artista, alta 3,40 metri.
Heinz Mack nel 1957 fondò il gruppo ZERO insieme a Otto Piene, rimasto attivo fino al 1966; di esso fece parte anche Günther Uecker dal 1961. Mack affronta nella sua opera il tema della luce con l’obiettivo di esplorarla nella sua purezza. Infatti, l’artista, come pioniere della Land Art, posizionò le sue sperimentali stele luminose e gli oggetti di luce in paesaggi naturali incontaminati come il Sahara e più tardi anche l’Artico sin dai primi anni ‘60. Nello splendore suggestivo delle Sale Monumentali della Biblioteca Marciana, sono ora esposte sette straordinarie opere su tela, già di per sé impressionanti per le loro dimensioni, e otto steli riflettenti e parzialmente rotanti in alluminio satinato e acciaio lucido. Attraverso il principio di rotazione, che Heinz Mack affronta anche in pittura, la luce nello spazio non solo viene catturata e restituita olisticamente, ma a volte smaterializza anche gli oggetti stessi.
Un elemento di spicco della mostra è nelle opere su tela nei toni del nero, grigio e bianco, in cui il tema della struttura è centrale. Il clou della presentazione è certamente il quadro di 6 x 3,5 metri intitolato Der Garten Eden (Il giardino dell’Eden). Qui il tema della luce, che Mack ripensa continuamente da più di 60 anni, culmina in un travolgente, multicolore e monumentale quadro a campi di colore al cui effetto ipnotico nessuno spettatore nella stanza può sfuggire.
L’intera concezione della mostra nasce da un’iniziativa di Dirk Geuer, Düsseldorf, ed è stata fortemente sostenuta da lui.
In occasione della mostra, sono stati pubblicati un catalogo e un portfolio composto da tre stampe inedite dell’artista.