Giulio Di Sturco. Ganga Ma


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All’Università Bocconi di Milano, Giulio Di Sturco (Roccasecca, FR, 1979)  espone le foto del suo reportage sul Gange in India, fino al 19 settembre nella mostra “Ganga Ma (Madre Gange)” realizzata in partnership con la Podbielski Contemporary gallery.

Si tratta di un nuovo appuntamento del progetto di collaborazione tra MIA Fair e BAG-Bocconi Art Gallery iniziato nel 2016, è il risultato di una ricerca fotografica durata dieci anni sul fiume Gange, nel quale Giulio Di Sturco ha documentato gli effetti dell’inquinamento, dell’industrializzazione e dei cambiamenti climatici.

Il reportage di Di Sturco documenta il Gange per 2.500 miglia, dalla fonte nell’Himalaya in India al delta nella Baia di Bengal in Bangladesh, raccontando come si trovi sospeso tra la crisi umanitaria e il disastro ecologico.

Giulio Di Sturco, Ganga Ma, ©Podbielski Contemporary

Il Gange è un esempio emblematico della contraddizione irrisolta tra uomo e ambiente, poiché è un fiume intimamente connesso con ogni aspetto, fisico e spirituale, della vita indiana. Tutt’oggi costituisce una fonte di sussistenza per milioni di persone che vivono lungo le sue rive, fornendo cibo a oltre un terzo della popolazione indiana. Il suo ecosistema include una vasta eterogeneità di specie animali e vegetali, che stanno però scomparendo a causa dei rifiuti tossici smaltiti ogni giorno nelle sue acque.

Le fotografie di Ganga Ma spaziano dalla banalità del quotidiano a una condizione quasi surreale. Quasi a evidenziare l’infermità causata dall’uomo al corpo del fiume, Di Sturco ha adottato una strategia estetica singolare, presentando immagini che a una prima occhiata appaiono piacevoli e poetiche, ma che poi rivelano la loro vera natura.

La mostra è un evento correlato alla XI edizione di MIA Fair – Milan Image Art Fair, la fiera italiana interamente dedicata all’immagine fotografica, che ha accolto 97 espositori provenienti dall’Italia e dall’estero.

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