Francesco Rosso / Petra Kapš. Corpi sonori echi d’amore


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Palazzo Ducale di Genova ospita, fino al 15 maggio prossimo, la mostra di Francesco Rosso e Petra Kapš “Corpi sonori, echi d’amore” promossa e organizzata da spazio 46, Etherea Art Gallery e curata da Viviana Milan e Virginia Monteverde, che presenta in anteprima le opere nate dal lavoro dei due artisti in occasione della residenza a Genova.
Parole, lettere, corpi e le loro realtà quotidiane… Il passato si scontra con il presente… Incontrandosi.. Come suona la città, nel profondo della sua stessa materialità, dove il silenzio è solo sull’orlo del primo mattino? L’orecchio coglie frammenti di varie lingue, si tuffa nelle onde di voci, nelle infrastrutture e nelle mura della città antica, si incastra nelle viscere della realtà. Lo sguardo incontra la sua intimità e proietta i suoi pensieri nel labirinto dell’esistenza… nella poetica dei secoli sbriciolata in polvere antica, nel metabolismo delle persone e del loro luogo… Le realtà si intrecciano con sogni, illusioni e fantasie… Il passato si ripiega nel presente … presenza, sospensione, sensazioni … Spazi come l’esterno di corpi. Da qualche parte tra gli assurdi tagli nella coesistenza dei tessuti vulnerabili. L’occhio e l’orecchio degli apparecchi di registrazione convivono per un momento nel tempo e nello spazio.


La collaborazione artistica tra Francesco Rosso e Petra Kapš nasce dalla reciproca ispirazione nell’osservare e nell’ascoltare la società contemporanea e gli antichi modi di vivere, insieme al mondo eterno, come si manifesta nei suoi diversi fenomeni. Il tutto attraverso mutamenti poetici del cosmo che anni fa intrecciarono le loro strade. Si sono rivelati l’un l’altro il loro dialogo intimo e mutevole dei paesaggi interiori con il dispiegarsi della realtà concreta. In una residenza d’arte di un mese a Genova, si sono dedicati all’esplorazione della città e successivamente allo sviluppo di un film documentario sperimentale insieme a opere più sottili su carta. Le metafore poetiche del film e la poesia visivo-sonica si evolvono attraverso la composizione e l’animazione di sequenze di sfere intime e momentanee situazioni effimere, luoghi e dettagli architettonici. Sottolineano la profonda interconnessione tra persone e spazio e gli aspetti astratti del paesaggio. Quest’ultimo non è solo visivo, come è presente nella cultura e nell’arte dominante, che predilige quasi completamente l’aspetto visivo, ma accentua anche le dimensioni sonore.

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