Al Museo Poldi Pezzoli di Milano, fino al 27 giugno si tiene la prima personale istituzionale italiana di Nicolas Party.
Come leitmotiv per il suo progetto, l’artista svizzero ha scelto il trittico, ispirato dall’omonima opera di Mariotto Albertinelli conservata nella collezione del Museo. Attratto dalla qualità teatrale dei pannelli che compongono l’opera, l’artista ha creato nuove opere tridimensionali inedite. Cinque trittici autoportanti di Party, riccamente decorati con motivi faux marbre, sono installati su plinti nel Salone Dorato, una delle stanze più famose del Museo che ospita i capolavori della collezione, tra cui dipinti di Andrea Mantegna, Sandro Botticelli, Piero del Pollaiolo e Piero della Francesca
Ogni trittico, dipinto su entrambi i lati, ha un pannello centrale in rame raffigurante un ritratto affiancato da due sportelli raffiguranti nature morte e paesaggi.
Nella Stanza del Collezionista, il trittico ritorna sotto le sembianze di un’imponente scenografia teatrale decorata in bianco e nero con austeri motivi faux marbre. Imitando la tripartizione dell’oggetto originale, ma ingrandendolo per una lunghezza di quattro metri, l’artista ha concepito questo dispositivo per l’esposizione di nuovi ritratti ovali e nature morte, realizzati con la tecnica del pastello morbido.