Jean Gaudaire-Thor. Lui, lui partout


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La Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara accoglie nella propria sede espositiva di Palazzo Binelli, fino al 14 maggio prossimo, una mostra dell’artista francese Jean Gaudaire-Thor ideata per il Bicentenario della morte di Napoleone, realizzata a cura di Patrizia Poggi, Franco Bertaccini, Enzo Tinarelli.

Jean Gaudaire -Thor comincia a interessarsi a Napoleone nel 2014, quando è in soggiorno all’isola d’Elba, mentre l’isola celebra il bicentenario dell’esilio dell’Imperatore. In seguito si documenta, leggendo pagine e pagine di storia, centinaia di lettere e i tanti libri degli aiutanti di campo. Da queste ricerche storico iconografiche l’artista ha prodotto più di 400 opere: dipinti su tela, su carta, disegni, sculture, che indagano sulla visione, immaginazione, sull’universo pluriverso di un Napoleone Bonaparte insospettabilmente poetico.
La mostra commemorativa prende le mosse da Tolone, dove il giovane capitano di artiglieria si guadagnò i gradi di generale e fece la storia dimostrando per la prima volta le sue doti di grande stratega. La seconda tappa è stata Fontainebleau, nel cuore della città imperiale, la Demeure du Parc con opere di incredibile modernità, ispirate all’epopea dell’Imperatore e successivamente a Sens, nella Maison d’Abraham.
La mostra offre anche l’occasione della sistemazione definitiva di un mosaico di Jean Gaudaire-Thor nel giardino di Palazzo Binelli, già donato alla Fondazione nel 2007. L’opera composta di marmi è stata realizzata, in collaborazione con l’artista francese, dagli studenti del corso biennale di formazione professionale sul mosaico artistico lapideo, finanziato dalla Fondazione stessa, tenuto dal prof. Enzo Tinarelli presso l’Istituto del Marmo “Tacca” di Carrara.
Le opere in mostra di Jean Gaudaire-Thor indagano sulla personalità poliedrica e controversa di Napoleone, dove il mito e l’icona dell’eroe borghese e la persona del riformatore si ibridano attraverso creazioni stratigrafiche, che privilegiano la tecnica del collage.

Le sue composizioni ci fanno riflettere sul concetto stratigrafico della sua visione pluriversa del periodo napoleonico. Nei suoi “collages” d’immagini coesistono le conquiste trionfali e i “Disastri della guerra” di Goya; l’esotismo egizio e il neoclassicismo, la scienza esatta e gli ineffabili amori privati, il carisma austero dell’imperatore e il sacrificio devoto delle truppe, i segni imperiali del potere e il simbolo evocativo del cappello da generale; la geografia con la storia.
Accompagna la mostra un catalogo generale “Napoléon – La campagne du monde 1821-1921”, edito dall’Associazione Capit Ravenna con una prefazione di Thierry Lentz, direttore della Fondation Napoléon e uno scritto di Giorgio Conti che mette in risalto il ruolo delle strategie riformatrici napoleoniche nell’ introduzione del liberalismo in economia e nelle modernizzazioni orientate alla innovazione dell’amministrazione delle società civili e nella promozione delle arti e della scienza.

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