Valentino Vago e Silvio Wolf. L’invisibile


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Promosse dal Comune di Milano, in collaborazione con l’Archivio Valentino Vago, fino al 5 giugno prossimo, alla Casa Museo Boschi Di Stefano di Milano sono esposte due mostre riunte sotto lo stesso titolo “L’invisibile”, a cura di Luca Pietro Nicoletti, che propone due artisti aventi in comune una forte consonanza poetica: “Valentino Vago. Figure e orizzonti” e “Silvio Wolf. Prima del Tempo”.

Oltre trentacinque opere di grande respiro e dal forte impatto visivo per due differenti ricerche sull’Invisibile attraverso la pittura e la fotografia. Due percorsi che si sviluppano attraverso tecniche, materiali e linguaggi diversi, e che dialogano su più piani: quello percettivo, cercando una costante interazione con l’osservatore per condurlo oltre il visibile, e quello concettuale, attraverso percorsi collegati tra loro nel continuo rimando a una ricerca metafisica e contemplativa dello spazio, e al dissolversi dell’immagine nella luce e nel colore.

Valentino Vago, Apparizione, 1960, olio su tela, 175x135cm

Figure e Orizzonti di Valentino Vago è una visione essenziale della pittura, un’arte astratta straordinaria e modernissima, mistica e pura, capace di emozionare nella sua costante ricerca dell’Invisibile.

La retrospettiva sull’opera di Valentino Vago (1931-2018), inserita nella collana “Visti da Vicino”, prende spunto dai cinque dipinti già presenti nella collezione Boschi Di Stefano per ripercorrere l’evoluzione del suo percorso artistico sviluppatosi attorno a due elementi, la luce e il colore.

Diciannove opere, tutti olii su tela, testimoniano come la vocazione artistica di uno dei maestri della pittura astratta italiana si sia sempre intrecciata a una ricerca spirituale che lo ha portato a creare un universo poetico straordinario e unico.

La mostra, che si svolge nelle stanze dell’ex scuola di ceramica di Casa Boschi Di Stefano al piano terra, parte dall’opera accademica, Senza Titolo del 1953, in bilico tra figurazione e metafisica, per poi immergersi immediatamente nelle formulazioni astratte delle opere di Valentino Vago degli anni Sessanta, intense e dalla visibilità silenziosa, perfette nel rappresentare l’Invisibile.

La mostra “Prima del Tempo”, al terzo piano di Casa Museo Boschi di Stefano, presenta quindici opere della serie “Orizzonti” di Silvio Wolf, fra i protagonisti indiscussi della ricerca contemporanea intorno alla fotografia astratta. Inoltre, all’interno della collezione permanente situata al secondo piano, tre opere di Silvio Wolf (“Vuoto di Memoria” del 1978-2002, “Icona di Luce 24” del 1992 e “Icona di Luce 30” del 1994) entrano come ospiti nel progetto Sostituzioni, ideato da Maria Fratelli, prendendo il posto dei tre dipinti di Valentino Vago normalmente esposti nella collezione: Due Forme del 1960, Composizione del 1964 e Rettangoli del 1961 e ora esposti in mostra.

Come per Valentino Vago con la pittura, la riflessione sulla fotografia di Silvio Wolf pone al proprio centro la luce, vera protagonista di ogni sua opera fotografica. Gli squarci di luce e colore in spazi sospesi che si manifestano nelle sue fotografie astratte, così come nelle pitture di Valentino Vago, evidenziano come entrambi gli artisti aspirino a una restituzione astratta del Reale, con lo scopo di condurre lo sguardo oltre il visibile.

La mostra “L’invisibile” è stata realizzata grazie alla collaborazione del Municipio 3, che ha messo a disposizione gli spazi del terzo piano, e con la collaborazione del TCI.

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