Una storia nell’arte. I Marchini tra impegno e passione


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L’Accademia Nazionale di San Luca a Roma ripercorre la vicenda umana di Alvaro Marchini esponendo, fino al 22 aprile, 130 capolavori di 77 Maestri dell’arte moderna e contemporanea, opere selezionate fra quelle che hanno accompagnato la vita di questo mecenate.

Alvaro Marchini è stato un imprenditore, politico e appassionato sostenitore d’arte fondatore della galleria La Nuova Pesa a Roma. A lui si deve la tenuta delle sorti dell’arte figurativa nei confronti di quella informale grazie al sostegno che non fece mai mancare alla “scuola romana” (Mafai, Trombadori, ecc.). Fu sempre lui ad allestire la prima mostra di Picasso a Roma. Questa mostra delinea la vicenda storica e umana di Alvaro Marchini e della sua famiglia, vissuta tra imprenditoria (nel campo dell’edilizia), politica (Marchini, comandante partigiano e medaglia d’argento della Resistenza, è stato cofondatore della società che editò L’Unità, organo del Pci) ma anche arte, con un’instancabile attività nel collezionismo.

Alberto Savinio, L’isola dei giocattoli, 1930, Olio su tela

In esposizione sono capolavori di Pablo Picasso, Giorgio De Chirico, Giacomo Balla, a Georges Braque, Alberto Savinio, René Magritte, da Giorgio Morandi, Renato Guttuso, Jannis Kounellis, Enrico Castellani a Gino De Dominicis, Fabio Mauri, Shirin Neshat e tanti altri ancora. 

Troviamo così opere, per esempio, in cui l’infanzia non rassicurante, con il mare minaccioso e il cielo scuro, secondo Alberto Savinio ne L’isola dei giocattoli (1930), oppure l’immaginario onirico e spiazzante che evoca Freud ne La science des rêves (1950) di René Magritte, e poi la visione reale ma al tempo stesso interiore de I sassi (1938) di Fausto Pirandello, il realismo popolare ed erotico della Ragazza sul golfo (1933) di un giovanissimo Renato Guttuso, l’intensità dolente dello Studio per Vecchia seduta (1930) di Otto Dix.

La mostra è realizzata a cura di Fabio Benzi, Arnaldo Colasanti, Flavia Matitti e Italo Tomassoni, con il coordinamento di Gianni Dessì.

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