Cao Fei. Supernova


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Il MAXXI, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, fino all’8 maggio prossimo ospita “Supernova”, la mostra di Cao Fei (1978, Guangzhou, Cina) realizzata a cura di Hou Hanru, Monia Trombetta, che si esprime tra reale e virtuale, documentario e fiction, tradizione e innovazione.
Le sue opere raccontano le trasformazioni della società e delle metropoli cinesi, il passaggio da tradizioni millenarie a un presente tecnologico, iperproduttivo e travolgente. Con un linguaggio allo stesso tempo poetico, critico e ironico, Cao Fei affronta le questioni più urgenti della contemporaneità, come il destino delle grandi città ossessionate dallo sviluppo o l’analisi dell’individuo e delle sue relazioni in una società in continuo cambiamento e sempre più alienante.
La mostra presenta insieme a opere importanti che affrontano la contraddizione e la tensione tra utopia e distopia, progresso tecnologico e sfide sociali, modernizzazione ed entropia, ovvero le forze stesse che ridefiniscono la nostra realtà globale e il nostro futuro – RMB City (2007), Haze and Fog La Town (2014) gli ultimi lavori dell’artista: dal film Nova (2019), che dà il titolo alla mostra, all’installazione in realtà virtuale The Eternal Wave (2020) prodotta con Acute Art, fino al più recente Isle of Instability (2020), opera commissionata da Audemars Piguet Contemporary e realizzata da Cao Fei a Singapore durante i lunghi mesi di lockdown.   Nella Galleria 5, è creato un percorso immersivo che unisce in un’unica grande installazione multimediale film, video, fotografie, pubblicazioni e elementi scenografici, che rievocano gli spazi pubblici e privati della vita dell’artista.
La prima sorpresa è nella lobby del Museo, dove è sospeso un gigantesco polipo gonfiabile, uno dei personaggi ricorrenti nei video di Cao Fei.

Cao Fei, Nova, 2019


L’ingresso in mostra è una citazione della sala di un cinema, luogo caro all’artista non solo per l’immaginario che rappresenta, ma anche perché da diversi anni ha scelto di usare proprio gli spazi di un ex cinema di Pechino come suo studio.
Il pubblico entra in un luogo in cui è difficile distinguere tra realtà e fantasia, punto di partenza di un percorso circolare che si snoda tra presente, passato e futuro. L’allestimento inizia dal nucleo di opere appartenenti a HX, progetto a lungo termine ancora in corso, che prende il nome dal quartiere di Hongxia a Pechino, dove Cao Fei vive e lavora. Un quartiere dal passato industriale, che oggi rappresenta la culla artistica della città.
Il percorso prosegue con la presentazione di tre fra i più eccezionali lavori di Cao Fei sul tema della città contemporanea: RMB CityHaze and Fog La Town.
RMB City rappresenta l’inizio delle ricerche di Cao Fei sulla piattaforma digitale Second Life, un vero e proprio mondo virtuale a cui si accede attraverso un avatar. RMB City, la città immaginaria realizzata dall’avatar China Tracy, è un ritratto ironico e arguto delle metropoli della Cina contemporanea.
Il percorso di mostra si conclude con Isle of Instability, lavoro commissionato da Audemars Piguet Contemporary, con cui Cao Fei esplora le ripercussioni psicologiche della crisi pandemica e dell’isolamento a partire dalla sua esperienza personale.  
Accompagna la mostra un catalogo, edito da Nero Editions, con testi dei curatori Hou Hanru e Monia Trombetta, di Olivia Khoo, un’intervista all’artista di Cristiana Perrella e un inserto con un racconto inedito di Wang Hongzhe. Il volume è corredato da un ricco apparato iconografico e dalle descrizioni delle opere in mostra.  

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