Helidon Xhixha. Unione di luce


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Il 2 giugno, Festa della Repubblica italiana, è l’occasione per un primo momento di una serie di eventi che strutturano l’iniziativa promossa dall’Ambasciata d’Italia in Albania, curata da Anselmo Villata, che vede come protagonista Helidon Xhixha: l’inaugurazione di Piazza Italia, a Tirana, vede la presentazione al pubblico della scultura monumentale “Big Bang”, una sfera in acciaio con elementi lucidi e satinati che dialogano con un contesto suggestivo che intreccia elementi architettonici razionalistici a contemporanee realizzazioni di grande pregio, un nuovo spazio creato tra l’Università, l’Accademia e il nuovo Stadio Nazionale.

“La scultura è un inno alla rinascita che riflette sull’inizio del tempo e dello spazio. Ricrea Un esplosione capace di sprigionare un’energia infinita e pura necessaria a rimettere in moto il nostro universo, le nostre vite.
Ogni momento è un nuovo inizio.”

Il giorno successivo presso la Residenza d’Italia, sempre a Tirana, l’apertura di una mostra antologica che ripercorre le tappe dell’evoluzione artistica “… Dai primi anni in Italia, alla sua consacrazione internazionale, fino all’attualità: le prime e le ultime opere del Maestro dell’acciaio conducono il visitatore attraverso l’evoluzione dell’elaborazione della materia xhixhiana spaziando dalle superfici lucide, alle interazioni tra differenti cromie, satinature, superfici trattate e le ruggini del corten.”

Un evento che unisce aspetti culturali a implicazioni storiche e sociali in un anno che vede, inoltre, la ricorrenza per i 30 anni dai primi sbarchi di cittadini albanesi in Italia.

““Unione di luce” – afferma Villata – non è una semplice mostra, intesa come mera esposizione di opere, ma è un vero e proprio percorso che intende attraversare l’esperienza e la sperimentazione artistica di Helidon Xhixha.
Una mostra che va oltre il suo alto valore culturale, concretizzando in questa prestigiosa sede il legame e l’amicizia tra Albania e Italia grazie all’esperienza e al lavoro di un uomo che ha fatto della cultura e del pensiero i suoi punti di forza.”

Helidon Xhixha, Big Bang, Piazza Italia, Tirana, 2021

“La villa che ospita la Residenza d’Italia è stata testimone delle trasformazioni che hanno segnato la storia dell’Albania nel secolo scorso e dello sviluppo urbanistico della capitale Tirana.

Dalle ricerche effettuate negli archivi e dagli studi cartografici si evince che la villa fu costruita alla fine degli anni 30 del Novecento lungo la strada per Elbasan, all’epoca circondata dalla campagna e oggi trafficata arteria cittadina. L’edificio, inizialmente utilizzato come abitazione e clinica di un rinomato medico, con la fine del secondo conflitto mondiale fu espropriato e destinato a ospitare, a partire dagli anni 50, il Museo Nazionale di Lenin e Stalin.

La nuova funzione dello stabile ne richiese l’ampliamento e la ristrutturazione, seguendo uno stile di ispirazione classica. I disegni e le immagini d’archivio testimoniano non solo l’aggiunta di simboli del regime accanto alle decorazioni neo-rinascimentali, ad esempio in corrispondenza del pronao della villa, ma anche una redistribuzione degli spazi interni per l’allestimento di sale espositive. I lavori interessarono anche il giardino, secondo un progetto di sistemazione ed estensione che non venne tuttavia realizzato pienamente.

Il Museo Nazionale di Lenin e Stalin non sopravvisse alla caduta del regime e l’edificio cadde in stato di abbandono fino a quando, nel 1991, fu acquistato dall’Italia per un’operazione di restauro che portò a un’ulteriore trasformazione della villa, divenuta Residenza d’Italia dopo circa un anno di lavori.”1

L’evento avrà corso fino all’autunno 2021. Maggiori informazioni sul sito dell’Ambasciata d’Italia e su www.unionediluce.it

1:Fonte: Anna Bruna Menghini e Frida Pashako (a cura di), “L’Edificio della Residenza d’Italia a Tirana. Storia e restauri”, Tirana, giugno 2016.

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