Neïl Beloufa. Digital Mourning


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Sarà esposta fino al 18 luglio prossimo la mostra di Neïl Beloufa presso Pirelli HangarBicocca di Milano ed è la prima grande personale in Italia dell’artista franco algerino, tra le voci più brillanti dell’ultimo decennio, acuto osservatore dei nostri tempi capace di offrire rappresentazioni vivide del mondo attraverso film, video, installazioni e sculture.

Neil Beloufa, Party Island, 2012 – Still da video, Courtesy l’Artista e Zero, Milano

Fin dal titolo la mostra, a cura di Roberta Tenconi, allude a uno dei paradossi più evidenti della società contemporanea, l’esistenza in un mondo tecnologico e la sua parallela scomparsa. L’associazione dei due termini “digital” [digitale] e “mourning” [lutto] si risolve nell’incontro tra assenza di vita e contesto artificiale, una dimensione dove la vita stessa viene simulata attraverso modelli appositamente costruiti per comprenderne l’essenza.

Giocando sulla combinazione e sulla commistione di generi, “Digital Mourning” si configura come una nuova complessa installazione multimediale concepita appositamente per lo spazio dello Shed di Pirelli HangarBicocca, e al contempo fornisce una retrospettiva sulla produzione video di Neïl Beloufa. Il percorso è composto da un’ampia selezione di opere video che ripercorrono la carriera dell’artista dagli esordi (con Kempinski, 2007) fino alle produzioni più recenti, alcune delle quali proiettate all’interno delle installazioni multimediali originariamente pensate dall’artista a questo scopo. Nel loro complesso, queste divengono parte di un sistema computerizzato di attivazione e ri-montaggio che annulla qualsiasi gerarchia tra le informazioni.

Lo spazio, che emula lo scenario di un “parco divertimenti”, accoglie un’ampia selezione di opere che include le più rilevanti installazioni e sculture di Neïl Beloufa.

La messa in discussione delle convenzioni è presente fin dal primo lavoro di Neïl Beloufa, Kempinski (2007), girato a Bamako, in Mali. L’allegoria del mondo contemporaneo e delle sue fragilità ritorna anche nell’installazione cinetica People’s Passion, transparency, mobility, all surrounded by water (2018), che include l’omonimo video. L’opera prende vita a partire da una serie di interviste realizzate dall’artista agli abitanti di un nuovo complesso residenziale nel Nord America, che mostrano tutta l’artificialità insita nel modello di presunto lifestyle e benessere occidentale. Altrettanto potente è l’idea di un mondo fortemente retorico trasmessa da World Domination (2015).

Infine, la mostra presenta una nuova versione espansa, realizzata appositamente per l’occasione, di La morale de l’histoire (2019). L’installazione immersiva è concepita come un racconto tecno-fiabesco, che narra le vicende di un cammello e alcune volpi del deserto che costruiscono un muro di pietre per ripararsi dal sole a discapito di una colonia di formiche.

L’insieme delle installazioni trasforma “Digital Mourning” in un ambiente immersivo, dove gli stimoli scaturiti da immagini, suoni e luci si sincronizzano nell’ambito di una sequenza complessa che guida i movimenti dello spettatore.

In primavera Neïl Beloufa presenterà in città The Moral of the Story. Il progetto è promosso da Fondazione Henraux e sarà composto da quattro installazioni inedite dell’artista esposte nell’anfiteatro dell’Apple Store in Piazza Liberty. Le opere, prodotte da Henraux in marmo, saranno visibili sia durante il giorno che nelle ore serali.

In occasione della mostra viene pubblicata la prima monografia sull’artista, edita da After 8 Books di Parigi e disegnata da Olivier Lebrun.

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