Al Piano Nobile del Palazzo Falconieri di Roma, Accademia d’Ungheria, fino all’11 dicembre è allestita la mostra intitolata “Karl Stengel. Con cuore puro” intesa a presentare al pubblico romano le opere del noto pittore ungherese Karl Stengel (1925-2017).
Karl Stengel nasce in Ungheria nel 1925. Durante la II Guerra mondiale viene rinchiuso in un lager sovietico. In seguito alla liberazione, rientra in Ungheria e si trasferisce a Budapest dove studia pittura e grafica, ma allo stesso tempo s’interessa anche di scenografia ed architettura. Lascia l’Ungheria nel 1956 rifugiandosi a Monaco di Baviera dove visse per la maggior parte della sua vita. Frequenta l’Akademie der Bildenden Künste München (Accademia delle belle arti di Monaco di Baviera) e successivamente diviene docente di grafica e incisione presso l’Università di Monaco. Nel 1963 compie un viaggio di studio a Roma. Si affitta una piccola stanza, di giorno gira per le strade della “Città Eterna”, mentre di notte disegna. I suoi disegni di tale periodo sono intrisi di umanità, un’espressività commovente, avvolta dall’empatia dell’artista che non esprime giudizi, ma si limita alla mera contemplazione del mondo che lo circonda.
Negli anni successivi Stengel partecipa a numerose mostre sia in Germania, sia all’estero: Italia, Francia, Spagna, Polonia, Romania, Stati Uniti d’America, Messico.
Il corpus della mostra consiste in una selezione di quindici dipinti e trenta disegni, incisioni, gouache e una serie di rarissimi libri con le illustrazioni originali dedicate a scrittori e poeti internazionali. Le opere provenienti dall’atelier dell’artista in Toscana e dalla Collezione Stengel di Firenze, sono il riflesso dell’attività di Stengel dagli anni Settanta fino al 2017.
Il percorso espositivo, realizzato in modalità “site specific”, inizia già nell’androne dell’Accademia dove viene proiettato il filmato “Sich Treiben Lassen” realizzato dalla poetessa tedesca Camilla Paul-Stengel, moglie dell’artista, in cui Karl Stengel racconta se stesso e parla soprattutto di come nascono le sue opere.
Il progetto curato da Elisabeth Vermeer è realizzato in stretta collaborazione con la direzione dell’Accademia d’Ungheria in Roma sotto il Patrocinio dell’Assessorato alla Crescita culturale del Comune di Roma.