All’ar/ge kunst, Galleria Museo di Bolzano, fino al 14 novembre è allestita la mostra personale di Mohamed Bourouissa (Blida, Algeria, 1978) che rende omaggio allo psichiatra, filosofo politico e rivoluzionario Frantz Fanon e alla sua complessa relazione con la città di Blida, Algeria, dove l’artista è nato. Il contributo di Fanon alla lotta anti-coloniale e la sua profonda analisi dei meccanismi attraverso cui l’oppressione e il razzismo operano, sono articolati in modi differenti dalle due installazioni che compongono Brutal Family Roots.
La mostra è realizzata col patrocinio della Provincia Autonoma di Bolzano, Ripartizione Cultura
Nuovi Mecenati Fondazione Franco–Italiana per la creazione contemporanea, Regione Autonoma Trentino Alto Adige, Comune di Bolzano, Ripartizione Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano, Dr Schär. Una nuova commissione e l’ultima versione di un progetto in corso, Incomplete Herbarium (2020) e The Whispering of Ghosts (2018–20), sono entrambi prova dell’atteggiamento risoluto di Bourouissa verso la storia e del suo approccio deciso nell’attivare collaborazioni e forme di dialogo con ogni tipo di soggettività.
La prima stanza contiene “Incomplete Herbarium”, il cui titolo si riferisce all’azione di completamento dell’artista documentata nel video. La camera riprende in close-up un vecchio erbario; le mani dell’artista sfogliano le pagine e aggiungono le sue illustrazioni di fiori al volume incompleto. Bourouissa ha scoperto questo libro nella biblioteca pubblica di Blida, senza informazioni sull’autore, che chiaramente desiderava redigere un catalogo della popolazione vegetale della regione, in forma di disegno. Da sempre interessato alle contingenze migratorie delle specie vegetali, alla loro relazione storica con le missioni coloniali e alla classificazione divisiva in tipologie di native, straniere e invasive, l’artista si dedica a questo “oggetto privo di firma” mettendo letteralmente le mani sul passato del proprio paese. Una strelitzia, tributo alla presenza di Frantz Fanon in Blida, è seduta su una sedia da capoufficio a fianco del video e contribuisce attivamente alla colonna sonora con le sue frequenze rese udibili grazie ad un sistema programmato dal sound designer francese Youmna Saba.
Alcune sequenze da Incomplete Herbarium sono anche incluse in The Whispering of Ghosts, presentato nella seconda stanza. Questo video rivela l’approccio che sta dietro alla ricerca dell’artista: nessun processo è mai realmente completo e ogni mostra è un’opportunità di testare nuove configurazioni di idee e materiali. Come documentato nel video, questa struttura è il risultato diretto del dialogo tra Mohamed Bourouissa e Bourlem Mohamed, un ex paziente dell’ospedale psichiatrico di Blida, dove Frantz Fanon lavorò come dottore e assunse consapevolezza dei problemi strutturali nei trattamenti psichiatrici offerti ai pazienti algerini durante l’era coloniale Francese.
Il film è editato secondo un montaggio erratico che segue i pensieri di Bourlem Mohamed, saltando dalle sue memorie come Fellagha (combattenti per la liberazione durante la guerra anti-coloniale Algerina) al suo giardino iniziato e curato all’ospedale dal 1969. Il giardinaggio fu una delle pratiche attraverso cui Frantz Fanon sperò di porre fine alla segregazione e separazione tra i pazienti coloni e indigeni. Mohamed Bourouissa sembra voler seguire questa eredità coltivando un ecosistema di voci discordanti da cui poter imparare.