Grande attesa per la riapertura della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia


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Dopo 86 lunghi giorni di chiusura a seguito della pandemia da virus cinese Covid-19,  la Collezione Peggy Guggenheim, in occasione della Festa della Repubblica prevista per il 2 giugno 2020 ( solo su prenotazione https://www.guggenheim-venice.it/it/visita/riapertura/ ),  riaprirà i battenti  per accogliere i visitatori  nelle prestigiose sale di Palazzo Venier dei Leoni e nel suo giardino, cuore verde del museo veneziano. Dalle 10.00 alle 18.00  dello stesso giorno è previsto infatti  l’ingresso gratuito e contingentato, per visitare l’impareggiabile collezione di capolavori in quella che fu , per ben trent’anni, la casa di Peggy Guggenheim.  Una vita dedicata alla cultura ed alla passione per l’arte, non a caso dichiarava: « Il mio motto era: comperare un quadro al giorno e l’ho seguito alla lettera», Peggy Guggenheim, in: Una vita per l’arte.

Peggy il cui vero nome era Marguerite Guggenheim , classe 1898,  newyorkese,  figlia  Benjamin Guggenheim e Florette Seligman, da parte di padre discendeva da una ricca famiglia ebrea originaria della svizzera tedesca, che fece fortuna in campo minerario, da parte di madre invece, i Seligman, rappresentavano  una delle maggiori  e più importanti famiglie di banchieri americani. Da sempre attratta dall’arte , Peggy, già nel 1921, giovanissima, inizia a viaggiare in Europa, e dopo il matrimonio con Laurence Vail comincia a  frequentare gli ambienti bohémienne di Parigi, entrando in contatto con personaggi del calibro di Marcel Duchamp, Costantin Brancusi e molti altri ancora. Nel 1928 a Londra, Peggy apre la sua prima galleria d’arte. ma questo è solo l’inizio. In un comunicato stampa per l’apertura della Galleria “The art of century” nel 1942, dichiara: « Sono del tutto consapevole della responsabilità insita nell’aprire questa galleria e la collezione al pubblico, mentre le persone stanno combattendo per salvarsi e per la libertà. Questa iniziativa avrà assolto il suo compito solo se riuscirà ad essere d’aiuto al futuro e a registrare il passato». Nel 1949 elesse Venezia come sua città ideale e vi si trasferì, esponendo la sua collezione d’arte in un museo sul Canal Grande che porta il suo nome e destinato a diventare una dei luoghi più visitati della città, oltre che una delle più importanti istituzioni d’arte europea ed americana del XX secolo in Italia e non solo.

Molto note e famose sono anche le sue dichiarazioni e tra queste: «Si è sempre dato per scontato che Venezia sia la città ideale per una luna di miele ma non solo, è un grave errore: vivere a venezia o semplicemente visitarla, significa innamorarsene e nel cuore non resta più posto per altro» ed anche: «Mi sono dedicata interamente alla mia collezione. Una collezione è impegnativa. Ma è quello che desideravo e ne ho fatto il lavoro di una vita. Io non sono una collezionista. Io sono un museo», Peggy Guggenheim in Peggy Guggenheim and her friends, 1970-76.

Nel corso del mese di giugno 2020  il noto museo veneziano sarà aperto al pubblico  nei fine settimana, il sabato e la domenica, e dalle 10 alle 18 sarà possibile visitare la collezione permanente, mentre per la  mostra temporanea Migrating Objects. Arte dall’Africa, dall’Oceania e dalle Americhe nella Collezione Peggy Guggenheim, che rimane comunque allestita, verrà comunicata successivamente una possibile data di apertura. Inoltre a causa del lockdown imposto dalla pandemia da Covid-19, il museo ha dovuto annullare la mostra estiva dedicata all’artista brasiliana Lygia Clark “Lygia Clark. Pittura come sperimentazione, 1948-1958”, attualmente al Museo Guggenheim di Bilbao, dove sarà visitabile dall’1 giugno, data di riapertura del museo basco.  In attesa poi della grande mostra “Edmondo Bacci. L’energia della luce, prevista dal 17 ottobre 2020 all’ 11 gennaio 2021, la curatrice Chiara Bertola racconterà, durante 4 appuntamenti video, la storia umana e artistica del pittore veneziano, tra i grandi rappresentanti dello Spazialismo insieme a Lucio Fontana, e dei protagonisti veneti della scena artistica del tempo, come Tancredi Parmeggiani ed Emilio Vedova. Gli approfondimenti, dedicati ad aspetti differenti del suo percorso, sono invece fruibili online sui canali social del museo ogni mercoledì fino al 10 giugno, e rientrano nel progetto #restARTbyLAvazzaGroup, lanciato da Lavazza, sponsor della mostra e tra gli Institutional Patrons del museo veneziano.

Photo credit: Collezione Peggy Guggenheim

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