Una rosa per Raffaello


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Con una rosa rossa sulla tomba di Raffaello al Pantheon a Roma, si aprono le celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte del Genio urbinate, avvenuta a Roma il 6 aprile 1520 ad appena 37 anni. Sia la rosa che le celebrazioni percorreranno tutto il 2020.

Mentre a Urbino a Urbino sono già iniziate le celebrazioni onore del cinquecentenario dell’illustre cittadino, con una grande mostra dedicata a Raffaello e alla sua cerchia urbinate, alla Galleria Nazionale delle Marche-Palazzo Ducale, tra gli eventi salienti è preannunciata una grande mostra monografica, che si terrà alle Scuderie del Quirinale a Roma dal 5 marzo al 2 giugno, che rappresenterà l’evento di punta del programma approvato dal Comitato Nazionale istituito nel gennaio 2018 dal Ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini,  e presieduto da Antonio Paolucci.

Raffaello, La Velata, Uffizi, Firenze

In questa mostra saranno riunite oltre cento opere di Raffaello, tra dipinti e disegni, la prima volta che un numero così ampio di opere del grande artista sono esposte nella stessa sede. E proprio in questa occasione saranno esposte alcune opere prestate dalla Francia all’Italia, nell’ambito del memorandum stilato da Franceschini e dal suo omologo Franck Riester.

Le spoglie del celebre artista, detto l’Urbinate, sono conservate al Pantheon per sua stessa volontà. Nel 1520 il corpo venne sepolto nel monumento romano e sistemato nell’edicola della Madonna del Sasso, opera commissionata dallo stesso Raffaello ed eseguita da Lorenzo Lotti detto Lorenzetto.

Sulla lapide sono impresse le parole dedicategli da Pietro Bembo che, esaltandone la forza creatrice, scrive: “Ille hic est Raphael timuit quo sospite vincio rerum magna parens et moriente mori”, cioè “Qui giace Raffaello dal quale, mentre era in vita, la Natura temette di essere vinta e, quando morì, temette di morire anch’essa”.

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