Daniel Steegmann Mangrané. A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand


Stampa

Alla Pirelli Hangar Bicocca di Milano è allestita la mostra “Daniel Steegmann Mangrané. A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand”, realizzata a cura di Lucia Aspesi e Fiammetta Griccioli, che rimarrà aperta fino al 19 gennaio 2020.
Il lavoro di Daniel Steegmann Mangrané (Barcellona, 1977; vive e lavora a Rio de Janeiro) si interroga sulla relazione tra cultura e natura. L’interesse dell’artista per la biologia lo ha portato a indagare complessi sistemi ecologici e a introdurre il mondo naturale all’interno delle sue opere. Nella sua pratica numerosi sono i riferimenti alla foresta pluviale in Brasile, come rami, foglie e insetti che, uniti a forme geometriche e motivi astratti, aprono a riflessioni sulle complesse dinamiche tra gli elementi che ci circondano.

Daniel Steegmann Mangrane, Naranja deprimida, 2003, Courtesy l’Artista, Foto Teresa Estrada


La sua prima esposizione in Italia presenta più di venti opere realizzate a partire dal 1998 a oggi, che spaziano tra film, ambientazioni in realtà virtuale, ologrammi 2D, sculture e installazioni. L’artista pone al centro del progetto di mostra la dimensione fisica e sensoriale dello spettatore, offrendo nuove visioni sull’intero corpus delle sue opere, messe in dialogo tra loro.
Il percorso espositivo è caratterizzato dall’alternarsi di esperienze materiali a situazioni immateriali, attraverso un’installazione site-specific realizzata con partizioni in tessuto bianco trasparente che ridefiniscono il carattere industriale di Pirelli Hangar Bicocca, accogliendo e rivelando le opere esposte. Come membrane fluttuanti, questi elementi dividono lo spazio in aree diverse consentendo al tempo stesso, con la loro trasparenza, una visione d’insieme immediata dell’intera mostra.

È presente in mostra, tra le altre, un’opera importantissima ed è “Phantom (Kingdom of all the animals and all the beasts in my name)”, del 2015, una replica in bianco e nero della foresta pluviale. In questo scenario, l’artista crea un paradosso tra la presenza corporea del visitatore e la sua dissoluzione nello spazio.

Share Button