Luca Signorelli e Roma. Oblio e riscoperte


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Fino al 3 novembre prossimo, nelle sale Espositive di Palazzo Caffarelli, Musei Capitolini di Roma, è raccolta una selezione di opere di grande prestigio provenienti da collezioni italiane e straniere di Luca Signorelli (Cortona, 1450 ca. -1523), uno dei più grandi protagonisti del Rinascimento italiano, in vista dell’anniversario dei Cinquecento anni dalla morte di Raffaello.

Luca Signorelli, Martirio di San Sebastiano, Città di Castello

La sua altissima parabola pittorica è stata oscurata solo dall’imponderabile arrivo di due giganti della generazione successiva: Michelangelo (1475-1564) e Raffaello (1483-1520), che al maestro di Cortona si erano però ispirati per raggiungere quell’insuperabile vertice della pittura che gli stessi contemporanei gli attribuirono. Come scrisse infatti Giorgio Vasari, Luca Signorelli “fu ne’ suoi tempi tenuto in Italia tanto famoso e l’opere sue in tanto pregio, quanto nessun altro in qualsivoglia tempo sia stato già mai”.

Molte delle opere esposte sono per la prima volta a Roma, l’esposizione intende mettere in risalto il contesto storico artistico in cui avvenne il primo soggiorno romano dell’artista e offrire nuove letture sul legame diretto e indiretto che si instaurò fra l’artista e Roma.

La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è organizzata da Zètema Progetto Cultura ed è curata da Federica Maria Papi e Claudio Parisi Presicce.

Per l’occasione è stato pubblicato un catalogo edito da De Luca Editori d’Arte.

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