Fino al 28 luglio, al Palazzo del Governatore di Parma è aperta al pubblico una grande mostra italiana dedicata all’arte cecoslovacca, composta da oltre 200 opere tra dipinti, disegni, acquerelli, lavori di grafica e di stampa, fotografie, oggetti di design e proiezioni cinematografiche.
Promossa da Fondazione Eleutheria, Collezione Ferrarini-Nicoli e Comune di Parma, in collaborazione con il Museo di Arte Decorative di Praga, la mostra è curata da Gloria Bianchino, Francesco Augusto e Ottaviano Maria Razetto.
L’esposizione, allestita su entrambi i piani del Palazzo, propone un percorso temporale, a partire dagli anni ’20 del Novecento fino agli anni ’80, in cui viene approfondita l’atmosfera culturale di Praga e dell’intera nazione cecoslovacca, altamente influenzata dalle vicende storico-politiche, che portò a una particolarissima produzione artistica, parte della quale trovò espressione nella pittura realista di artisti di primo piano come Josef Štolovský (1879-1936), Josef Brož (1904-1980), Adolf Žábranský (1909-1981), Jaromír Schoř (1912-1987), Sauro Ballardini (1925-2010) ed Alena Čermáková (1926-2009).
Dalla pittura alla scultura, dalla fotografia al cinema fino al design, l’arte di quel periodo è declinata nelle sue variegate sfaccettature sottolineando, in particolare, l’impatto che ebbe lo “stato di regime”, dal ’48 in poi, sulla cultura della città e dell’intera nazione.
La mostra è realizzata con il patrocinio di: Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma, Ambasciata d’Italia a Praga, Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana, Ministero della Cultura della Repubblica Ceca, Regione Emilia-Romagna, Praga Città Capitale, Provincia di Parma, Municipio di Praga 1, Istituto Italiano di Cultura di Praga, Centro Ceco di Roma, Archivio di Stato di Parma, Museo delle Arti Decorative di Praga, Camera di Commercio e dell’Industria italo-ceca, Famu (Film and TV School of the Academy of Performing Arts in Prague).
Il catalogo della mostra è edito da Eleutheria, a cura di FrancescoAugusto Razetto e Ottaviano Maria Razetto, con testi di Gloria Bianchino, FrancescoAugusto Razetto, Vittorio Sgarbi, Magdalena Kracik Storkanova e ricco apparato iconografico.