Il meraviglioso mondo della natura


Stampa

“Il meraviglioso mondo della Natura” è fruibile a Milano, Palazzo Reale, fino al 14 luglio, grazie alla mostra organizzata in occasione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, che si propone come una vera e propria immersione nella Natura, raccontata nelle molteplici sfaccettature con cui l’arte l’ha rappresentata nel corso dei secoli, dall’essere relegata a semplice sfondo, fino alla sua nobilitazione con la nascita del genere del paesaggio e, successivamente, dallo studio scientifico delle sue parti fino alla concezione romantica della grandezza feroce della Natura; quest’ultima è sempre al centro dell’esperienza pittorica di rappresentare la realtà.

Caravaggio, Canestra di frutta, 1594-1598, olio su tela cm 47×62

Questa mostra si focalizza sulla rappresentazione della Natura nell’arte della Lombardia dal Quattrocento al Seicento, sottolineando l’importanza che il soggiorno di Leonardo Da Vinci a Milano ebbe nel mutare in maniera radicale l’atteggiamento con cui gli artisti locali si accostarono alla rappresentazione del vero.

Per questa occasione è fondamentale la collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Milano, che ha prestato una serie di reperti naturalistici per far dialogare le opere esposte con gli aspetti della Natura che li hanno ispirati, dimostrando come l’arte miri sempre più alla mimesis realistica, diventando, specialmente nell’arte di Leonardo da Vinci, una vera e propria arte scientifica. Dalla Pinacoteca Ambrosiana, altro importante museo milanese, arriva la più celebre natura morta della storia dell’arte, ossia la “Canestra di frutta” di Caravaggio.

Inoltre, nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale è stato ricomposto uno dei più importanti cicli naturalistici dell’arte lombarda, ovvero il Ciclo di Orfeo, composto da 23 tele provenienti dal Palazzo Sormani e note come “Sala del Grechetto”, che consentono una realistica e emozionante immersione in un bosco incantato.

Questa mostra rappresenta un viaggio tra realtà e finzione, tra Natura e rappresentazione, in cui sembrerà talvolta difficile distinguere ciò che è reale da ciò che è realistico e in cui boschi, marine, campagne e prati dipinti sono l’emblema di quel verde che da anni l’urbanistica milanese cerca di recuperare, per rinsaldare un rapporto tra uomo e Natura che, fortissimo nei tempi antichi, sempre più si sta perdendo nel vivere moderno.

Share Button