Al Museo Civico di Noto (SR), ex Convento di Santa Chiara, fino al 25 luglio è aperta la mostra personale di Massimiliano Frumenti Savasta, di origini romane, che ha vissuto un interessante percorso di formazione artistica sotto la guida di Raffaele Frumenti e di Ugo Tardia.
Il titolo della mostra “Love is Law”, ovvero “L’Amore è Legge”, richiama una visione della vita del tutto personale dell’artista: all’interno del viaggio nell’inquietudine tipica dell’uomo balena la possibilità della catarsi, una leggera, ma potente al tempo stesso, spinta energetica verso la soluzione, la compostezza, la chiave di ogni equilibrio, cioè l’Amore. Elemento, questo, che, nei lavori dal tono primitivo e archetipo di Frumenti Savasta, si scorge attraverso la presenza di fiori e amanti all’interno di un ordine pressoché alterato.
Laura Cianfrani offre questa chiave di lettura del lavoro di Frumenti Savasta: “L’artista approda a una sintesi e ad una rielaborazione sia concettuale che tecnica di vari passaggi della pittura novecentesca, attraverso l’uso del colore e del gesto. Nelle sue opere sono presenti spunti delle maggiori correnti artistiche del secolo scorso, dal Divisionismo all’Espressionismo tedesco, da Munch a Gaugin, dai movimenti primitivisti ai Fauve”. E ancora, sulla sua tecnica: “La poliedricità formale implica il piacere della sperimentazione ma anche il desiderio di fusione di elementi diversi per generare qualcosa di nuovo, unico e irripetibile. A questo proposito non parrà azzardato il paragone con la musica: come l’adagio o il forte della musica classica presi singolarmente sono entità separate, isolate, “finite”, messe insieme creano una sinfonia e un’armonia, armonia di forma e colore, di conscio e inconscio che viaggiano insieme, di figure immerse in paesaggi scabri, ora verdi ora lussureggianti”.