Teodoro Wolf Ferrari. La modernità del paesaggi


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Teodoro Wolf Ferrari

Alla Pinacoteca comunale di Conegliano Veneto (TV), Palazzo Sarcinelli, fino al 24 giugno prossimo è allestita la mostra “Teodoro Wolf Ferrari. La modernità del paesaggio”, realizzata a cura di Giandomenico Romanelli con Franca Lugato e promossa dal Comune di Conegliano e da Civita Tre Venezie.

Il percorso espositivo composto da oltre 70 opere tra le quali dipinti, acquarelli, pannelli decorativi, vetrate, studi per cartoline, provenienti da collezioni private, gallerie, dimore di appassionati e intenditori, dove la produzione dell’artista si è principalmente concentrata. Un nucleo significativo è oggi messo a disposizione del pubblico dalla Collezione Coin.
Ad accompagnare il visitatore lungo le sale di Palazzo Sarcinelli è stato allestito un percorso sonoro, realizzato attraverso i brani del compositore, fratello di Teodoro, Ermanno Wolf Ferrari (Venezia, 1876-1948), anch’egli partecipe di un ambiente culturale particolarmente colto e sensibile alle tendenze artistiche europee.

L’esposizione si snoda lungo sette sezioni che abbracciano vari momenti ed esperienze, ripercorrendo l’intera produzione di Wolf Ferrari, attraverso un importante confronto non solo con alcuni dei giovani capesarini, ma anche con autori quali Otto Vermehren e Mario De Maria. A testimonianza del notevole contributo critico vengono identificate le linee guida del linguaggio e della “poetica” dell’autore, rintracciabili in almeno tre direttive principali: la fantasiosa e inquietante simbologia böckliniana; il sintetismo di Pont-Aven attraverso il dialogo con l’ambiente di Ca’ Pesaro; la componente secessionista e più marcatamente klimtiana.

Queste opere dichiarano l’amore per il paesaggio, le sperimentazioni e l’eterogeneità di tecniche proprie di Wolf Ferrari, il quale ha saputo far confluire a Venezia e in Italia le istanze figurative europee che all’alba del Novecento hanno inaugurato la modernità, partorendo le grandi avanguardie delle secessioni.

Dopo la formazione presso l’Accademia di Belle Arti veneziana sotto la guida di Guglielmo Ciardi, Wolf Ferrari studia a Monaco, dove nel 1895 entra in contatto con alcuni degli ambienti simbolisti e secessionisti più avanzati e cosmopoliti del momento. Il percorso espositivo ripercorre l’intera vicenda dell’artista con una linea tematica che abbraccia vari momenti ed esperienze, dall’affaccio sulle tendenze mitteleuropee, con un’affascinante sezione dedicata al tema della “tempesta”, alle novità artistiche veneziane fino alle delicate passeggiate autunnali dal Grappa al Piave. Il dialogo con personalità quali Otto Vermehren, Mario De Maria, Mariano Fortuny, Gino Rossi, Ugo Valeri consente, inoltre, di ricostruire il tessuto dei rapporti figurativi e la rete visiva dentro cui le opere sono state concepite, con un nuovo approccio all’itinerario dell’artista.
La rassegna è accompagnata da un catalogo edito da Marsilio Editori.

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