A Palazzo d’Accursio di Bologna, dal 28 gennaio al 18 marzo, è allestita una mostra dedicata a Luigi Busi (Bologna 1837-1884), promossa dall’Associazione Bologna per le Arti con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e realizzata a cura di Stella Ingino.
Si tratta della prima grande esposizione monografica dedicata al pittore nella sua città natale, che accoglie circa sessanta opere, tra dipinti e opere grafiche, di provenienza sia pubblica che privata affiancate dalle tele dei maestri che hanno segnato la sua formazione e degli artisti suoi contemporanei che ne hanno influenzato l’iter creativo.
Nell’occasione è stato pubblicato un catalogo dedicato alla variegata produzione dell’artista, corredato da testi critici di Stella Ingino, Ornella Chillè, Alessio Costarelli e Ilaria Chia.
L’arte di Luigi Busi trova la sua dimensione nel realismo ottocentesco, spaziando dalle opere di carattere storico a scene di vita borghese, con una predilezione verso temi familiari resi con vibrante sensibilità che gli garantirono ben presto l’ammirazione del pubblico. La morte prematura, avvenuta all’età di soli 47 anni, stroncò una brillante carriera caratterizzata da un grande successo che gli valse numerosi riconoscimenti ufficiali come la nomina di Socio Onorario presso l’Accademia di Belle Arti di Milano, di Bologna e di Perugia, oltre al titolo di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.
Tra le opere esposte in mostra sono: “Torquato Tasso e il cardinale Cinzio Aldobrandini nel convento di sant’Onofrio a Roma” e “La confessione di Isabella Orsini a Paolo Giordano” della Pinacoteca Nazionale di Bologna; “Cristoforo Colombo” della Regione Emilia Romagna; “Ritratto di Cavour e Minghetti” e il dipinto del pittore Antonio Puccinelli “Carlo Alberto a Oporto” del Museo civico del Risorgimento; “Luigi Nicolò de’ Lapi prima del supplizio” delle Collezioni d’arte della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna; “Via degli Orefici” della Collezione BNL Gruppo BNP Paribas; “Giuseppe Busi” del Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna e numerose opere provenienti dalla Fondazione Collegio Artistico Venturoli tra cui “Le ultime ore del Doge Foscari” e “Autoritratto”, oltre ai dipinti di collezione privata come l’inedito “Ritratto della famiglia Hercolani” o i celeberrimi “Gioie materne” e “Conseguenze di un matrimonio celebrato col solo rito religioso”.