Una interessante mostra collettiva è esposta al Castello di Carini (Palermo), luogo di grande importanza storica che conserva i suoi elementi di spazio da abitare, fino al 4 marzo prossimo, nella quale sono esposti i dipinti e le strutture architettoniche degli artisti austriaci Ute Müller e Christoph Meier, ai quali si aggiungono quelli dei giovanissimi Genuardi/Ruta. I due progetti sono curati da Daniela Bigi e Giuseppe Buzzotta.
Le loro opere accolgono lo spettatore dentro una iniziale enfasi che lo fa prima riconoscere in una bellezza memore del ‘900 artistico ma che ad uno sguardo più attento gli fa comprendere di trovarsi dentro uno spazio composto da frammenti di significato.
Questo modo di riflettere e ragionare sulla complessità dei passaggi architettonici e pittorici frammentati, appartiene anche alla ricerca di Ute e Christoph, dove però si aggiunge un valore del tutto unico: la capacità di condurre lo spettatore ad oltrepassare le questioni formali dei medium e dei materiali, coinvolgendo all’interno dell’opera anche tutte quelle questioni aperte che riguardano le regole dell’apparire e del fare delle immagini, dell’atto creativo dei catalizzatori di visioni politiche ed economiche legate al reale.
Inoltre, la scelta dei due giovani artisti austriaci, di stanza a Vienna, verte senz’altro sulla loro straordinaria abilità nel trattare lo spazio che ospita le opere, il centro stesso delle mostre, facendoci oltrepassare, ancora una volta, il limite di ciò che è visibile e dell’intraducibilità.
La ragione della scelta ricade infine nel desiderio di mettere a confronto una delle più vivaci scene sperimentali europee del momento, che è quella viennese, con una generazione di artisti italiani altrettanto impegnata, che trova nella Sicilia un luogo di incontro e di dialogo fuori dagli standard di sistema.
E dal desiderio di mettere a confronto una delle più vivaci scene europee del momento, come è quella viennese, con la nuova generazione di artisti siciliani emergenti, nasce anche un secondo intervento negli ambienti labirintici del piano terra del castello medievale, riletti in chiave astratta con le opere dei giovanissimi Genuardi/Ruta, reduci dal successo ottenuto di recente ad Artissima Art Fair.
È MOON Contemporary, centro d’arte internazionale indipendente, luogo di creazione, sede espositiva, spazio aperto, luogo per residenze, workshop e incontri, che organizza l’evento. Esso nasce come risposta progettuale all’esigenza del Comune di Carini di definire un programma di ricerca dentro il contemporaneo capace di tradursi anche in progetto politico, in termini di possibile incidenza nella vita di una comunità attraverso l’arte.