Le mostre di Natale in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Emilia Romagna, Toscana


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Riceviamo e pubblichiamo questi interessanti suggerimenti per chi durante le vacanze di Natale volesse visitare alcune mostre in queste regioni.

Tra Piemonte, Lombardia e il Ticino

Torino, Milano, Brescia. Grandi città d’arte che sanno attrarre turisti in ogni stagione. Poi il Canton Ticino, subito a di là del confine italiano.
Per accogliere al meglio i loro ospiti, queste città mettono in campo anche una serie di appuntamenti espostivi di rilievo. Vediamone alcuni.
Cominciamo da Torino, dove CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia propone, sino al 7 gennaio, due appuntamenti paralleli. Il primo è con “ARRIVANO I PAPARAZZI! Fotografi e divi dalla Dolce Vita a oggi”. 150 immagini per raccontare l’epopea della “fotografia rubata”, da La Dolce Vita a oggi, in Italia e nel mondo. Dove il mondo è soprattutto, anche se non solo, quello dello scandalo e del gossip. Sono fotografie che hanno segnato per sempre la percezione popolare dei personaggi pubblici, attori, cantanti, politici. Donne soprattutto. “Rubate” dei momenti privati, quando, smessa la maschera del ruolo, ridiventano persone (quasi) comuni.
E con “CRONACHE DAL SET: il cinema di Paolo Sorrentino. Fotografie di Gianni Fiorito”.
Quaranta fotografie di Gianni Fiorito che raccontano il cinema del premio Oscar partenopeo. In una carrellata di immagini si alternano, tra scenografie e pause di set, il giovane Papa Jude Law della serie The Young Pope, il protagonista de La Grande Bellezza Jep Gambardella interpretato da Toni Servillo, presente in mostra anche nei panni de Il Divo Giulio Andreotti, e Sean Penn, la rock star Cheyenne di This Must Be the Place.
Imperdibile a Milano, alle Gallerie del Credito Valtellinese, “ARTE RIBELLE. 1968-1978 Artisti e gruppi dal Sessantotto”.
Dall’opposizione alla Guerra del Vietnam agli anni Settanta, passando per il ’68. Questa grande mostra racconta l’epoca della ribellione al sistema e della protesta politica, dell’impegno totale, delle militanze. Attraverso esempi tra i più potenti di un’arte posta, convintamente, a servizio di quell’impegno e della Politica. In una Milano che è stata cuore della protesta studentesca e operaia italiana. Una selezionatissima retrospettiva sull’arte “ribelle”, affiancata da documenti illustrati e testimonianze fotografiche. Per ripercorrere un’epoca unica nella storia recente di Milano e dell’Italia.
L’intero centro storico di Brescia è coinvolto da “MIMMO PALADINO. Ouverture” (sino al 7 gennaio)
Brescia “riletta”, anno dopo anno, da un artista di livello internazionale. A fare da apripista a questo nuovo progetto culturale è Mimmo Paladino. Scelto per “la sua capacità di alimentare la storia, trasformando i simboli della cultura figurativa del mediterraneo, dagli archetipi al Novecento”, sottolinea Luigi Di Corato, che è il direttore di Brescia Musei e il curatore della mostra. Il percorso “firmato Paladino” si espande da Piazza della Vittoria, simbolo della retorica piacentiniana sino al Capitolium e a Santa Giulia, sin dentro il cuore più antico e fascinoso della città.
Ancora a Brescia, ma al Museo di Santa Giulia, “A LIFE: LAWRENCE FERLINGHETTI – Beat Generation, ribellione, poesia” (sino al 14 gennaio).
Con Ferlinghetti si rivive la Beat Generation, momento snodo del recente Novecento. Lui, inconsapevole delle sue origini bresciane, domina la scena culturale newyorkese prima di trasferirsi definitivamente a San Francisco dove fonda la mitica City Light Bookstore nel ‘53. Nel ’58 la sua “Coney Island of the Mind” vende più di un milione di copie. Pubblica Allen Ginsberg, Jack Kerouac, William Burroughs, Gregory Corso e Charles Bukowski, riferimenti formativi per almeno una generazione di giovani. Ma oltre che poeta, intellettuale impegnato, è anche pittore finissimo. Ed è uomo che crea relazioni. Come quella con Fernanda Pivano ed Ettore Sottsass. Insomma l’uomo simbolo di una grandiosa epopea artistica, culturale e sociale.
Infine in Ticino, dove a Rancate, nella sede della Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, si può ammirare “DIVINA CREATURA. La donna e la moda nelle arti del secondo Ottocento”.
Corre l’anno 1858 e a Parigi esplode l’Haute Couture di Worth, subito amplificata e diffusa dai primi Grand Magasins che spopolano nelle principali metropoli europee. I figurini portano il “Verbo parigino” nel mondo e l’”essere alla moda” diventa l’imperativo condiviso nella seconda metà dell’Ottocento dalle donne di pressoché tutti i ceti sociali. L’arte ne è coinvolta e stravolta. Come confermano le sculture, i dipinti ed i meravigliosi ventagli d’autore per la prima volta riuniti i questa grande mostra.Storia dell’arte e del costume, fotografia, poesia, gli anni della ribellione, una istallazione grande come il cuore di una città. Per offrirvi un Natale e un Capodanno finalmente diversi.

Tra Veneto e Friuli

Wassily Kandinsky, Bühnenentwürfe zu Musorgsky, opera esposta nella mostra “Kandinsky-Kage, Musica e spirituale nell’arte”, Reggio Emilia, Palazzo Magnani

Cominciamo dalla capitale delle vacanze estive, Jesolo. Che affronta la stagione invernale proponendo, allo Spazio Aquiliea 123, EGITTO. Dei, faraoni, uomini (sino al 15 settembre). Spettacolo e rigore scientifico sono i due punti di forza di questa grande mostra che non teme di fare del racconto e dell’emozione la sua cifra. Senza alcun timore di unire il sacro al profano, accanto alle teche blindate che accolgono i reperti concessi dal Museo del Cairo e da altri musei di mezzo mondo, saranno proposte fedeli riproduzioni, scenografie e sofisticate installazioni tecnologiche, a comporre un ricco itinerario scientificamente inappuntabile e intelligentemente coinvolgente.
A Venezia, alla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, Memoria e Progetto GUIDO STRAZZA PER CA’ D’ORO, sino all’8 aprile.
Cosa unisce un grande artista d’oggi Guido Strazza al Barone Franchetti, l’uomo che un secolo fa donò allo Stato la Ca’ d’Oro e tutti i suoi magnifici tesori? La generosità innanzitutto, visto che anche l’artista romano ha voluto donare un importantissimo nucleo di sue opere al Museo veneziano. Poi la passione comune a Strazza come a Franchetti per i marmorari medievali e le loro sapienti, affascinanti creazioni. Di questo da conto la mostra, conducendo il visitatore, all’interno di un sottile gioco di assonanze, ad ammirare gli antichi marmi della Ca’ d’Oro e le creazioni dell’artista.
A Padova, nel Palazzo del Monte di Pietà, RIVOLUZIONE GALILEO. L’arte incontra la scienza (sino al 18 Marzo).
Chi è Galileo Galilei? Dai ricordi scolastici di ciascuno di noi, lo scienziato per eccellenza. Nella realtà storica, uno straordinario rivoluzionario. Poiché dopo Galileo nulla fu come prima. Una mostra rivela l’uomo Galileo nelle molteplici sfaccettature: scienziato, grande prosatore, virtuoso musicista, artista e critico d’arte; dal Galileo imprenditore al Galileo produttore di vini; dal Galileo rivoluzionario e anticonformista al dramma dell’abiura. Ma soprattutto l’uomo che amplia i confini della conoscenza e muta il rapporto degli artisti con la Natura del cielo. La mostra indaga i confini dello spazio, la sua narrazione, da Leonardo e Dürer fino ad Anish Kapoor, in un grande viaggio nell’arte moderna. Per alcuni sarà come scoprire realmente Galileo, e tre secoli d’arte, per la prima volta.
A Rovigo, al Roverella, SECESSIONE. Monaco Vienna Praga Roma. L’onda della modernità” (sino al 21 Gennaio).
Per la prima volta in mostra un panorama complessivo delle vicende storico-artistiche dei quattro principali centri in cui si svilupparono le Secessioni: Monaco, Vienna, Praga e Roma. Evidenziando differenze, affinità e tangenze dei diversi linguaggi espressivi nel primo vero scambio culturale europeo. Basti pensare a Gustav Klimt e ad Egon Schiele che esposero alle mostre della Secessione Romana o a Segantini che partecipò alle annuali mostre viennesi.
Ancora a Rovigo, ma in Palazzo Roncale, I CAPOLAVORI DEI CONCORDI (sino al 21 gennaio). La Pinacoteca dei Concordi approda a Palazzo Roncale. Qui ambienti fastosi, con i loro preziosi arredi, accolgono le opere della Pinacoteca. Si tratta di una raccolta d’arte importantissima, che racchiude in sé alcuni capolavori dei grandi maestri della pittura italiana: dal gotico, a Bellini e ai belliniani, dai Fiamminghi al Cinquecento veneto, dai pittori della realtà, dalla pittura di paesaggio ai pitocchi, arrivando ai ritratti e ai pittori della Venezia del Seicento. Tra le opere esposte al Roncale è possibile ammirare il celebre Ritratto di Antonio Riccobono di Giambattista Tiepolo, la Madonna con il Bambino e il Cristo porta croce di Giovani Bellini e opere insigni di Piazzetta, Pittoni, Palma il Vecchio, Luca Carlevarijs.
A Treviso, negli spazi Bomben, Fondazione Benetton Studi Ricerche, LOTTERIE, LOTTO, SLOT MACHINES. L’azzardo del sorteggio: storia dei giochi di fortuna (sino al 14 gennaio). Una mostra ricca di stimoli, suggestioni, testimonianze, che vuole presentare in modo facile e gradevole la complessità di un fenomeno sempre di straordinario rilievo nella vita delle società. E oggi accentuato dagli strumenti attuali del possibile azzardo: dalle lotterie istantanee a quelle via internet, dal gratta e vinci alla roulette televisiva moderni eredi delle puntate su chi doveva essere eletto alla guida della città o alla funzione pontificia, fino alla schedina del totocalcio (che oggi pare arcaica), e ad altre pratiche in continua evoluzione.
E, ancora a Treviso ma al Museo Nazionale Collezione Salce, ILLUSTRI PERSUASIONI tra le due Guerre (sino al 14 gennaio). In questa nuova mostra del Museo Salce, il focus è posto sugli autori dei manifesti. Riconoscendo loro il ruolo e la virtuosità di abili persuasori. I loro sono anni in cui la propaganda assume un ruolo ufficiale e nella grafica raggiunge livelli di straordinaria eccellenza. Sono i decenni in cui nel vecchio Continente, ma non solo, si affinano gli strumenti della comunicazione di massa. In mostra, un centinaio di magnifiche testimonianze dell’arte pubblicitaria tra la prima e la seconda guerra mondiale, dal 1920 al 1940.
A Castelfranco Veneto, al Museo Casa Giorgione e in altre sedi, LE TRAME DI GIORGIONE, sino al 4 marzo.
In Giorgione nulla è veramente ciò che sembra. Questa grande mostra dipana le Trame della sua pittura. Ed è solo la tappa d’avvio per un viaggio nel linguaggio nascosto delle vesti che vengono, mai a caso, indossate per essere eternati dai ritratti. Tre secoli di grande storia dell’arte e del costume, dal Giorgione al Tiepolo, passando per Tiziani e tanti diversi protagonisti della storia dell’arte veneta.
A Vicenza, alla Basilica Palladiana, la mostra più visitata del momento: VAN GOGH. Tra il grano e il cielo, sino all’8 Aprile. Oltre 120 opere, tra dipinti e disegni. Un tema attentamente focalizzato, un filo conduttore di grande suggestione: le lettere scritte dal pittore. Goldin torna in Basilica con una monografica su Vincent Van Gogh quale non la si era mai vista non solo in Italia.
Stessa sede e stesse date per UN CANTO DOLENTE D’AMORE. Marco Goldin, Matteo Massagrande, Vincent van Gogh.
Ancora a Vicenza, al Palladio Museum, raffinato appuntamento con TIEPOLO SEGRETO. Il Palladio Museum si è arricchito di un eccezionale patrimonio d’arte: sette straordinari strappi d’affreschi di Giandomenico Tiepolo (1727-1804), che interpretano la scena dell’Olimpico di Palladio. Da oltre cinquant’anni anni erano conservati nel palazzo dei proprietari che li salvarono dalle distruzioni belliche. Oggi gli eredi, Camillo e Giovanni Franco, li hanno destinati al Palladio Museum. Che, con questo importante arricchimento, conferma ulteriormente la sua vocazione a Museo della Città. In occasione della mostra, per ampliare l’opportunità di conoscenza del grande artista veneto, il Palladio Museum e Villa Valmarana ai Nani offrono una reciproca riduzione sui biglietti d’ingresso: Giambattista dipinse gli affreschi “Olimpici” vent’anni dopo aver affrescato villa Valmarana, per il figlio del suo primo committente.
Dal Veneto al vicino Friuli, per due appuntamenti di notevole interesse sia artistico che storico.
Ad Udine, in Castello, sino al 7 gennaio, L’OFFENSIVA DI CARTA. La Grande Guerra illustrata, dalla collezione Luxardo al fumetto contemporaneo. Dopo Caporetto, partì la grande controffensiva che portò alla Vittoria del 1918. Fatta con cannoni, fucili e aerei, certo. Ma è un’altra, non meno efficace, Offensiva che questa mostra illustra. Quella combattuta sotto la regia dell’Ufficio Propaganda, fatta di manifesti, parole d’ordine e soprattutto di immagini. Destinata a giovani soldati spesso analfabeti. Immagini che portano le firme di ragazzi al fronte, alcuni dei quali come il caporale De Chirico o i soldati Carrà, Sironi e Soffici, destinati a diventare artisti celebri.
E a Gorizia, in Palazzo Attems Petzenstein (sino al 25 marzo), LA RIVOLUZIONE RUSSA. Da Djagilev all’Astrattismo (1898-1922).

Tra Emilia Romagna e Toscana
Cominciamo dalla Capitale Italiana della Cultura 2017, ovvero da Pistoia. Qui, in Palazzo Fabroni, sino al 7 gennaio si può ammirare la grande mostra MARINO MARINI. Passioni visive. Si tratta della più organica retrospettiva sino ad oggi proposta su Marino Marini. A renderla ancora più unica e imperdibile è il confronto/raffronto che la mostra propone tra i capolavori di una vita del grande scultore pistoiese e quelli a cui lui si è ispirato o confrontato. Dalla statuaria magno-greca ed etrusca, a Giovanni Pisano e la scultura medievale, al Rinascimento di Donatello, sino agli epigoni di Rodin per giungere ad Arturo Martini, Pablo Picasso e Henry Moore. Un viaggio imperdibile nella storia della scultura.
Sempre a Pistoia, ma in Palazzo del Tau, MIRÒ E MARINO. I colori del Mediterraneo, sino al 7 gennaio. Marino Marini, in veste di pittore, a confronto con un amico: Joan Miró. Risultato: una mostra in cui esplode la vitalità e la gioia di vivere attraverso l’uso del colore. Mirò e Marino erano anche amici ed erano entrambi affascinati dai colori del loro “mare comune”, il Mediterraneo. Una mostra che è un inno alla Joie de vivre e alla grande arte.
A Reggio Emilia, in Palazzo Magnani, sino al 25 febbraio, KANDINSKY->CAGE: Musica e Spirituale nell’Arte. Un grande percorso tra Arte e Musica a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, dall’astrattismo spirituale di Wassily Kandinsky a John Cage l’astronauta dei suoni. Ben 50 le opere in mostra del grande Kandinsky, in una magica relazione tra forma colore e suono, insieme a Max Klinger, Paul Klee, Arnold Schönberg, Marianne Werefkin, Oskar Fischinger, Fausto Melotti, Nicolas De Staël, Giulio Turcato, Robert Rauschenberg.
A Ferrara, al Castello Estense, ultimissimi giorni per L’ARTE PER L’ARTE. Da Previati a Mentessi da Boldini a De Pisis (chiude il 27 dicembre). Il percorso ferrarese che propone, nelle sale del Castello Estense, una precisa selezione di dipinti e disegni delle Collezioni delle importanti Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, si presenta fortemente rinnovato. Boldini e De Pisis, innanzitutto. Con importanti opere prima non esposte. Poi le sezioni dedicate a Previati e Mentessi. E nuovo spazio riservato ad altri ferraresi doc come Aroldo Borzagni e Roberto Melli e Achille Funi.
Ai Diamanti invece CARLO BONONI. L’ultimo sognatore dell’Officina ferrarese si potrà ammirare sino al 7 gennaio.
Il suo nome è stato accostato a quelli di Caravaggio e Zurbarán. Guido Reni ne ammirava la sapienza grande nel disegno e dalla forza del colorito. Pochi sono stati capaci di dipingere nudi maschili più potenti e seducenti di quelli creati da Carlo Bononi. Le sue tele sono vere e proprie meraviglie pittoriche create in tempi tragici, di carestie e pesti, nell’Italia di inizio Seicento. A servizio, ma non troppo, della Controriforma.
A Ravenna, al Museo d’Arte della città, sino al 7 gennaio, MONTEZUMA, FONTANA, MIRKO. La scultura in mosaico dalle origini a oggi.
A connotare la nuova, grande edizione della Biennale del Mosaico, il Mar propone ben 140 opere, a documentare le eccellenze che sono il frutto del connubio tra scultura e mosaico. A partire dai grandi precursori Fontana e Mirko Basaldella, percorrendo tutto il Novecento, con Trotta, Ongaro, Chia, Paladino, Mendini e Sottsass, tra i molti. Con un omaggio anche alla Tomba di Rudolf Nureyev.
Ancora nel ravennate, il MIC di Faenza propone “Tra Simbolismo e Liberty: ACHILLE CALZI”, sino al 18 febbraio.
Intellettuale finissimo, intrattenne rapporti con Pellizza da Volpedo, Adolfo de Carolis, Arturo Martini, Giosuè Carducci, Alfredo Oriani, Gabriele D’Annunzio e Riccardo Zandonai e molti altri. E lo fece incardinando la sua vita e l’attività a Faenza. Qui all’attività di ceramista – secondo la tradizione familiare – affiancò la militanza sociale in campo culturale. In mostra le sue magnifiche creazioni ceramiche, dal Simbolismo al Liberty, ed altre emozionanti testimonianze della creatività di un grande protagonista del ‘900 italiano.

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