Puntuale, come ogni anno nella stessa stagione, si realizza la mostra “La leggerezza della scultura” accolta dal Parco dell’Arte di Cerrina (AL) e la presente è la dodicesima edizione, esposta dal 14 ottobre al 17 dicembre 2017, con ingresso gratuito (orario: tutti i giorni dalle 10 alle 17; sabato e domenica su appuntamento).
La mostra, curata da Anselmo Villata, che è anche Presidente dell’Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, è progettata dallo stesso I.N.A.C. in collaborazione con l’Université Paul-Valéry, Montpellier III (Francia) e con il Centro di Ricerca Interdisciplinare in Scienze Umane e Sociali di Montpellier (Francia) e aderisce alla XIII Giornata del Contemporaneo indetta dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (AMACI); essa gode dei patrocini di: Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, Comune di Cerrina, Université Paul-Valéry di Montpellier III (Francia), AMACI ed è stata realizzata con il contributo della Fondazione Casa di Risparmio di Alessandria.
Artisti e opere, selezionati dal curatore secondo lo spirito di questa mostra collettiva dedicata alla scultura, provengono da diverse aree geografiche, da diverse formazioni artistiche e appartengono a diverse generazioni; insieme formano un gruppo eterogeneo per le personalissime espressività e forniscono una visione realistica sull’attualità scultorea, volta a diversi indirizzi. Emerge che, nonostante la spiccata individualità di ognuno, la tendenza culturale è piuttosto parallela, ossia tutti gli artisti volgono lo sguardo alla natura, alla società, alla spiritualità dell’uomo di oggi. Poi, ognuno di essi esprime il proprio sentire in modo personale, comunicando concetti e suggestioni che salgono dalla propria profonda riflessione. Gli artisti sono: Giovanni Bonardi, Teodosio Campanelli, Giuseppe Inglese, Marin Kasimir, Sergio Omedè, Costanzo Rovati, Silvio Vigliaturo.
Il titolo della mostra, che potrebbe prestarsi ad intendere il suggerimento di un tema comune, non rappresenta altro che la realtà dell’essenza della scultura di oggi, vale a dire che i materiali che definiscono le forme sono comunicatori di un concetto per il quale il peso specifico è il pensiero e non la materia. Ciò che, invece, è importante in questa mostra collettiva è il dialogo che si instaura tra le opere ed esse con la natura che le accoglie e le ospita generando un ambiente altro, più ricco, più vivo, più completo.
Ogni artista, dunque, secondo il proprio linguaggio e la propria creatività, propone un’opera o un’installazione con materiali diversi, scelti tra quelli considerati classici a quelli più recenti e perfino ad alcuni di recupero. Troviamo qui esposta, dunque, l’opera in ceramica e ferro di Giovanni Bonardi, il grande albero in ferro di Teodosio Campanelli, i personaggi di Giuseppe Inglese realizzati con acciaio inox luminescente intrecciato a mano, le forme evocative in materiale plastico di Marin Kasimir, la figura umana deformata in vetroresina di Sergio Omedè, la complessa figura piramidale in ferro e resine di Costanzo Rovati, la figura aerea in acciaio e vetro fuso policromo di Silvio Vigliaturo.
La mostra è corredata da un volume, collana Arte Visiva – Edizioni Verso l’Arte, di 64 pagine, interamente a colori, su cui sono riprodotte tutte le opere esposte, le biografie degli artisti, i testi critici di Anselmo Villata, curatore della mostra, Frédérique Malaval, Université Paul-Valéry Montpellier III (Francia), l’introduzione dell’Istituto Nazionale d’Arte Contemporanea, la presentazione di Aldo Visca, Sindaco di Cerrina.