In Piemonte e Valle d’Aosta, è prevista l’apertura straordinaria per monasteri, pievi, santuari, chiese, musei diocesani, nella cui occasione sono allestite mostre, organizzati concerti, eventi teatrali e reading per coinvolgere i visitatori e visitabili con l’accoglienza dei volontari il 23 e il 24 settembre prossimi. L’iniziativa rientra nel progetto Città e Cattedrali, il grande piano di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico presente in Piemonte e nella Valle d’Aosta, ideato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dalle Diocesi delle due regioni e si è sviluppata e realizzata con la collaborazione, il sostegno e la partecipazione della Regione Piemonte, della società Arcus e delle Soprintendenze, con l’apporto costante della Direzione regionale del MIBACT.
L’evento intende festeggiare, con gli oltre 2000 volontari, l’intensa attività che ha coinvolto lungo tutto l’anno 500 beni culturali ecclesiastici sparsi per il Piemonte e la Valle d’Aosta, luoghi carichi di storia e arte sacra organizzati in itinerari di visita geografici e tematici.
Il sistema di Città e Cattedrali attualmente si articola in 500 luoghi aperti, 15 itinerari, 16 tematismi artistici, 9 categorie architettoniche, ed è animato da oltre 1000 volontari diocesani.
Città e Cattedrali è un sistema informativo a tema, una narrazione del territorio, un progetto partecipativo, un metodo di organizzazione del volontariato, una modalità nuova di collaborazione tra enti e istituzioni diverse, un calendario di eventi, un possibile metodo di programmazione delle attività ordinarie e straordinarie legate al patrimonio d’arte sacra del Piemonte.
L’iniziativa “porte aperte”, un festival del sistema interregionale dei beni culturali ecclesiastici, è in linea con il tema “dal conflitto all’inclusione” che sta segnando, in questo anno, tutta l’attività del progetto Città e Cattedrali tra i 500 anni dalla Riforma e la celebrazione dell’anno internazionale del turismo sostenibile.
Il progetto sperimentale per l’apertura e la valorizzazione di siti di particolare interesse storico artistico con l’impiego di tecnologie innovative, coinvolge due beni: la Cappella di San Sebastiano, a Giaveno, diocesi di Torino e San Bernardo d’Aosta a Piozzo, diocesi di Mondovì. Il recente ritrovamento nell’interno di San Sebastiano di un affresco quattro-cinquecentesco che narra la storia di San Sebastiano e che adorna la parete di fondo della chiesa, ne ha fatto l’edificio religioso più antico di Giaveno. Il secondo è una struttura muraria in laterizio a vista della fine del ‘300 che si alza sul basamento di una antica torre da guardia eretta interno al Mille.
I beni e i luoghi sacri non sono semplici oggetti culturali: raccontano un modo di concepire l’esistenza, la storia, i rapporti umani, il welfare e la solidarietà, diventando occasione di inclusione e dialogo interculturale, rafforzando il senso di coesione nelle comunità e favorendo una comprensione e un rispetto maggiori tra i popoli.