Guido Strazza


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Guido Strazza, Trama quadrangolare, 1976

Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, da oggi e fino al 26 marzo è allestita una mostra antologica delle opere di Guido Strazza (Santa Fiora, Grosseto, 1922), a cura di Giuseppe Appella, con la quale si ripercorre oltre mezzo secolo attraverso la sua attività.

La mostra è composta da 56 dipinti, 3 sculture, 42 disegni, 31 incisioni (le cartelle Ricercare del 1973 e Orizzonti olandesi del 1974, insieme ad alcune incisioni datate 1974-2001 legate ai dipinti e ai disegni dal 1942 al 2016).

Le opere scelte, che provengono dalla collezione dell’artista e da alcune collezioni pubbliche e private, sviluppano metodologicamente la didattica del segno, ovvero l’elaborazione di ogni immagine possibile, il pensiero in dialogo con ciò che possiamo vedere e far vedere. Nel corso della sua lunga carriera, in cui grande importanza ha avuto, come elemento originale di confronto e creatività, il “momento” didattico, Strazza ha sviluppato una forte connotazione personale, che ne rende impossibile l’inquadramento in qualsiasi movimento che ha attraversato il dibattito artistico del dopoguerra, al quale ha comunque partecipato con contributi importanti.

Il nucleo di opere provenienti dallo studio e collezione dell’artista sarà donato alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.

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