di Luca Baldazzi
Lo Studio Tommaseo di Trieste presenta, da oggi e fino all’8 settembre i video di Alen Floričić il videoartista croato che, all’inaugurazione, sarà in dialogo con Sabina Salamon, curatrice del MMSU-Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Fiume.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il MMSU che ha curato una serie di mostre di Floričić di cui questa triestina è la tappa che segue quella del Museo di Fiume e della Galleria ŠKUC di Lubiana. Allo Studio Tommaseo sarà presentata al pubblico un’unica proiezione di grandi dimensioni, Untitled No. 02/05, 2005.
Fin dall’inizio del suo impegno nella videoarte alla fine degli anni ‘90, Floričić usa un linguaggio formale volutamente semplice, costruendo opere della durata di pochi minuti e con la presenza di un unico personaggio – l’autore stesso. I lavori consistono per lo più di una singola scena (il protagonista seduto in una camera) o di una singola azione (il protagonista che esce dal mare), ripetute all’infinito, senza un inizio e una fine. L’impatto alla visione risulta intenso. Lo spettatore è coinvolto dal ritmo delle ripetizioni – intese come causa di disagio, doppelganger e frammentazione del sé, disfunzioni della comunicazione – dalle vibrazioni dell’immagine elettronica, dall’assenza di narrazione e struttura lineare. Un umorismo benevolo, che emerge anche come effetto collaterale di gag divertenti, scava in profondità nel subconscio e negli aspetti non classificati dell’essere umano, trovando eco anche nel fatto che Floričić evita le descrizioni, i titoli e le relative implicazioni di contenuti: i video sono tutti senza titolo, indicizzati da numeri ordinali e dagli anni della creazione.