di Luca Baldazzi
Lo Studio Arte Fuori Centro di Roma presenta la mostra collettiva “Archeologia dell’IO”, a cura di Silvia Del Campo esponendo le opere di 32 artisti da domani, 21 giugno e fino all’8 luglio. Si tratta del terzo appuntamento di Osservazione 2016, ciclo di cinque mostre in cui gli artisti dall’Associazione culturale Fuori Centro, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.
Per questa mostra conclusiva di fine stagione è stato chiesto agli artisti, soci e invitati, di partecipare con un’opera, “recuperata” dal proprio archivio di studio o quello della memoria, che potesse essere identificata come un “reperto archeologico dell’IO” e in cui fosse possibile riconoscere e identificare le tracce sedimentate o in nuce del proprio percorso artistico.
Gli artisti presenti in mostra con le loro opere sono: Minou Amirsoleimani, Franca Bernardi, Giancarlo Bertoncini, Francesco Calia, Antonio Carbone, Elettra Cipriani, Lucia Di Miceli, Gabriella Di Trani, Angelo Falciano, Fernanda Fedi, Mavi Ferrando, Stefano Frascarelli, Delio Gennai, Salvatore Giunta, Silvana Leonardi, Giuliano Mammoli, Patrizia Molinari, Rita Mele, Alessandro Monti, Franco Nuti, Antonio Picardi, Teresa Pollidori, Luciano Puzzo, Rosella Restante, Marcello Rossetti, Massimo Salvoni, Alba Savoi, Grazia Sernia, Lucia Sforza, Stefano Soddu, Ilia Tufano, Oriano Zampieri.
Per introdurre alla visita della mostra, la curatrice, Silvia Del Campo, scrive: “…Il tema proposto in questa mostra ha quindi rappresentato una ghiotta occasione per fare un tuffo à rébours, per rovistare, in modo più o meno figurato, nel proprio archivio personale e quindi, anche, nella propria memoria, per fare in qualche modo i conti col proprio passato, per riprendere interesse ad una ricerca interrotta, ad un progetto non realizzato, per colmare una lacuna, e infine, e forse principalmente, per ritrovare un segno, un’impronta, una traccia di sé, che, come in una immagine emersa casualmente o al termine di un’accanita ricerca, invecchiata dal tempo ma ancora perfettamente leggibile, conservi però una sorprendente somiglianza, o una intrigante diversità, con il nostro essere nel presente, consentendo altresì di ricostruire da un frammento l’intera narrazione.
E da questo personalissimo e intimo archivio ha attinto ciascun artista, chi con grande coerenza formale rispetto al proprio percorso, chi con imprevedibilmente diversa connotazione linguistica, proponendo, o riproponendo, autentici ritrovamenti archeologici, oppure presentando opere nuove ma rappresentative comunque della propria ricerca artistica nel tempo, a costituire una visione globale articolata e dinamica. Ed ecco quindi, tutte di piccole dimensioni, opere di inusitata eleganza, di accattivante sapienza materica con accenti di poetico rigore, divagazioni stravaganti sospese tra gioco e ironia …una imaginerie collettiva, una armonica babele unificata da un più o meno esplicito rapporto con il tempo e la memoria …una foto ricordo di una esperienza ancora in corso, come evidenziato dal supporto-scatola in cui verrà esposto e poi sì custodito, ogni singolo prezioso reperto, ma per essere riproposto nelle tappe successive di un viaggio affascinante…”
La mostra continuerà in un percorso espositivo la cui prima tappa sarà il Museo Archeologico di Tolfa.