Alberonero. “Penso pianura”


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La mostra personale di Alberonero, “Penso pianura” allestita a Palazzo Galeano di Lodi fino al 26 marzo prossimo, inaugura la stagione espositiva del 2022 dell’Associazione culturale Platea | Palazzo Galeano, che ha l’obiettivo di sostenere i giovani talenti e la produzione artistica sul territorio lodigiano con un orizzonte internazionale.
La programmazione espositiva di Platea si fonda su alcune tematiche portanti che proseguono con coerenza la ricerca avviata con la prima stagione, ossia l’attenzione alla dimensione naturale come luogo di riflessione identitaria ma anche come materia generatrice di segni, la filosofia, l’indagine sulle forme di coabitazione tra gli esseri viventi e i modi di vivere, le relazioni tra natura/cultura/artificio.
La prima mostra in programma è, appunto, dedicata ad Alberonero, artista di origini lodigiane e curriculum internazionale, classe 1991 che propone un’installazione site-specific dal titolo “Penso Pianura” che fonde elementi naturali a un paesaggio immaginario artificiale.

Alberonero, Altro Paesaggio, In collaborazione con Sirio Vanelli, Ritmo Gallery, Catania, Italia – Foto Sirio Vanelli

Per favorire il pubblico in questi momenti di restrizioni, si è pensato di rendere l’opera visibile su strada secondo lo spirito e la mission di Platea, in data da definirsi.
Platea riafferma con convinzione la volontà di proseguire il suo impegno nella presentazione e promozione delle migliori esperienze artistiche emergenti non rinunciando a offrire allo sguardo dei passanti la possibilità di scoprire il lavoro di Alberonero, giovane artista lodigiano che per la prima volta espone nella sua città presentando un lavoro pensato appositamente per inserirsi nel paesaggio urbano e abitare in maniera inedita la vetrina espositiva di Palazzo Galeano.
L’opera di Alberonero per Platea si pone come la restituzione visiva di una riflessione più ampia sul luogo in cui ciascun essere umano vive e cresce, la percezione di un confine immaginato dove la pianura prende forma attraverso elementi specifici della campagna. L’orizzonte si traccia attraverso il colore, una fonte inesauribile di ricerca e sperimentazione per l’artista, che divide in due lo spazio facendosi paesaggio sempre in divenire. La linea è rappresentata dal tralcio di vite che idealmente include l’osservatore: le persone sono come i rami che si espandono oltre lo spazio espositivo.

A seguire, sono previste nel programma le mostre: Luca Trevisani, “Notes for dried and living bodies in Corso Umberto”, in collaborazione con Pinksummer Contemporary Art; Palinsesto emergenti, artisti selezionati da Luca Trevisani con mostre personali di Maria Vittoria Cavazzana, Alessandro Manfrin, Deborah Martino, Marco Sgarbossa, a cura di Giulia Menegale; Fabio Roncato, a cura di Gaspare Luigi Marcone, direttore artistico di The Open Box.

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