Rethinking Nature


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Con “Rethinking Nature” il Madre di Napoli, dove è esposta la mostra fino al 2 maggio 2022, inaugura un nuovo format, quello di piattaforma multidisciplinare. Il progetto indaga, attraverso lo sguardo dell’arte contemporanea, su temi legati all’ecologia politica e sulla necessità etica di costruire un nuovo rapporto fra gli esseri umani e gli ecosistemi di cui essi fanno parte, declinando un pensiero critico condiviso tramite nuove produzioni di opere e una programmazione di eventi e laboratori che coinvolgono artisti e ricercatori di geografie e sensibilità diverse.

Ama Hubo, Video Still,2018, HD Video with Sound, 13 mins 1 sec.

La mostra, che si snoda attraverso l’intero terzo piano del museo, si apre con opere di artisti italiani e internazionali che riflettono sulle radici storiche di una visione colonialista della natura in quanto riserva permanente di cui appropriarsi. Una serie di progetti scultorei e di video porta l’analisi al giorno d’oggi, illustrando le pratiche odierne di sfruttamento delle risorse naturali che, protette da politiche governative e multinazionali, sopprimono le istanze critiche di numerose minoranze e indeboliscono ecosistemi delicati e complessi. La mostra prosegue attraverso pratiche multidisciplinari incentrate sulla spiritualità, la guarigione ecologica e i saperi tradizionali, articolando l’urgenza di sviluppare relazioni etiche con l’ambiente e il pianeta. Presentando progetti che uniscono saperi ancestrali a pratiche di attivismo sociale e politico, il percorso espositivo offre nuove interpretazioni della natura, articolando vocabolari critici e approcci ecologici che si liberano da retaggi coloniali ed eurocentrici.
Tra gli artisti che partecipano alla mostra e ai programmi: Maria Thereza Alves, Giorgio Andreotta Calò, Alfredo e Isabel Aquilizan, Adrián Balseca, Gianfranco Baruchello, Adriana Bustos, Sebastián Calfuqueo Aliste, Cao Minghao e Chen Jianjun, Jimmie Durham, Denise Ferreira da Silva e Arjuna Neuman, Fernando García-Dory, Ximena Garrido-Lecca, Gidree Bawlee, Edgar Heap of Birds, Karrabing Film Collective e Elizabeth Povinelli, Sam Keogh, Francois Knoetze, Elena Mazzi, Ana Mendieta, Marzia Migliora, Jota Mombaça e Iki Yos Piña Narváez, Sandra Monterroso, Niccolò Moronato, Tabita Rezaire, Zina Saro-Wiwa, Karan Shrestha, Buhlebezwe Siwani, Yasmin Smith, Ivano Troisi, Tricky Walsh, Zheng Bo.
Il progetto è accompagnato da un catalogo illustrato, che include dei nuovi contributi critici e una serie inedita di discussioni con artisti invitati.
Una programmazione di eventi, conversazioni e workshops si svilupperà attraverso la durata della mostra, approfondendo temi chiave e coinvolgendo artisti, ricercatori, e attivisti attraverso un approccio multidisciplinare e partecipativo.

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