Eva Marisaldi. Secondi tempi


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Secondi tempi, terzo e ultimo appuntamento del programma di residenze d’artista Through time: integrità e trasformazione dell’opera dello CSAC dell’Università di Parma, vede protagonista l’artista Eva Marisaldi (Bologna, 1966 ) che, per l’occasione, ha ideato “Secondi tempi”, un progetto espositivo ed editoriale in cui l’artista si è confrontata con gli spazi dell’archivio, presentati nella loro nuova configurazione l’Archivio dal vivo progettata dallo Studio Terragni Architetti e da Daniele Ledda xycomm. Marisaldi ha tracciato un percorso che si snoda tra cassettiere e scaffali, attraverso la disseminazione di oltre sessanta stampe su alluminio che riproducono frammenti della propria raccolta personale. Il percorso comprende anche il video inedito Linee, realizzato in collaborazione con Enrico Serotti e ispirato all’opera Scultura n. 25 (1935) di Fausto Melotti, anch’essa conservata allo CSAC. Eva Marisaldi ha infine prelevato alcuni lavori e progetti dalle collezioni del centro universitario – gli scatti di Tito e Sandro Spini che ritraggono alcuni esempi di vernacular architecture Dogon e il progetto di un abito nazionale Arabo Islamico disegnato da Archizoom Associati per un concorso indetto dal Consiglio dei Ministri della Repubblica Araba Libica – andando a realizzare un focus specifico sui fondi CSAC dedicati all’Africa, tema di forte interesse nella ricerca dell’artista a seguito della sua esperienza di viaggio in Madagascar nel 2004.

Eva Marisaldi, disegni per il catalogo Secondi Tempi, 2020

La mostra, allestita all’Abbazia di Valserena nei pressi di Parma, è visibile fino al 26 febbraio 2022.

La ricerca artistica di Eva Marisaldi si articola frequentemente attraverso processi aperti e partecipati, e l’utilizzo di linguaggi e supporti differenti, per arrivare ad affrontare diverse e molteplici prospettive laterali e alternative al quotidiano. Il titolo di questo progetto deriva da un disegno di Paul Klee, esposto all’interno della mostra Klee fino al Bauhaus, organizzata nel 1972 da Arturo Carlo Quintavalle all’interno di quello che allora si chiamava Istituto di Storia dell’Arte e che poco dopo avrebbe dato origine allo CSAC dell’Università di Parma. Il termine “secondi tempi” rimanda però anche alla successione temporale di uno spettacolo teatrale o cinematografico, indicando un’azione che si sviluppa nel tempo.

Accompagna la mostra, la pubblicazione Eva Marisaldi. Secondi tempi (All Around Art, 2020, euro 20) con testi di Elisabetta Modena, Marco Scotti e Francesca Zanella.

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