Paolo Cirio. Monitoring Control


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Nella Palazzina dei Giardini di Modena, la FMAV Fondazione Modena Arti Visive presenta, fino al 31 gennaio 2022, Monitoring Control, una mostra di Paolo Cirio realizzata a cura di Marco Scotini.
Oltre a raccogliere in un unico percorso espositivo un’ampia e coesa selezione di opere prodotte dall’artista negli ultimi dieci anni, la mostra si apre con una grande installazione, intitolata “Iris”, realizzata per l’occasione.
Tra i più attenti indagatori, in campo artistico, degli effetti della società dell’informazione, da circa 20 anni Paolo Cirio ha sviluppato una indagine puntuale sulla interrelazione tra infosfera e spazio del capitalismo globale, confluita in quello che lui stesso, in anni più recenti, ha definito realismo documentale. Attraverso una serie di importanti lavori (otto dei quali presenti in mostra), Cirio ha cercato di dare forma visiva a tutte quelle forze che controllano e catturano le nostre esistenze (in modo pervasivo e violento) sottraendosi alla normale percezione e restando accuratamente celate pur operando alla luce del sole. In questo senso, realismo significa superare l’opacità costitutiva del mondo (economico, sociale, giuridico) contemporaneo. Non solo attraverso lo smascheramento di ciò che appare ma anche per mezzo di una modellizzazione di quello che rimane sepolto.

Paolo Cirio, Iris, 2021, Courtesy l’artista e FMAV

Per questo il titolo della mostra Monitoring Control allude ad un doppio monitoraggio: quello esercitato dal potere e, viceversa, quello che le soggettività sociali possono esercitare sulle forme di controllo, attraverso una presa di coscienza del fenomeno e una operazione antagonista.
La tecnologia di identificazione mediante la scansione dell’iride dell’occhio umano è la più accurata in biometria, più delle impronte digitali e del riconoscimento facciale che fin dall’Ottocento aveva proposto l’antropologo britannico e eugenista Francis Galton.

Attraverso il progetto Iris Paolo Cirio intende compiere una profanazione simbolica del dispositivo di controllo, proponendo “lenti a contatto” del futuro che possano offuscare l’identificazione ed eventualmente far cambiare identità al soggetto monitorato. Questo capovolgimento dell’asimmetria tra regimi visivi (tipica del Panopticon) è quella che ci emanciperebbe dal controllo, permettendoci di monitorarlo.
Nel corso della mostra sarà pubblicato un libro teorico, Monitoring Control, per Nero edizioni con scritti di Paolo Cirio, Christian Marazzi, Marco Scotini, Bruce Sterling e Nato Thompson.

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