Agnieszka Kurant. Crowd Crystal


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In ambito alla mostra Espressioni, che caratterizza le attività del Museo negli anni 2021-2022, il Castello di Rivoli (TO) presenta “Crowd Crystal”, fino al 27 febbraio 2022, il progetto personale dell’artista concettuale e interdisciplinare Agnieszka Kurant (Lódz, Polonia, 1978), a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria.
Il titolo trae ispirazione dal concetto di “crowd crystals” che lo scrittore Elias Canetti introduce nel libro Massa e potere (1960). Nella sua ricerca, Kurant riflette sul potenziale insito in ciascuno di noi capace di influenzare il cambiamento sociale all’interno di una collettività, in particolare all’interno del mondo digitalizzato. L’artista analizza le trasformazioni dell’essere umano e il possibile futuro del lavoro e della creatività nella nostra epoca, mettendo in discussione il concetto di autorialità individuale e riflettendo sulla nozione di traccia, quale attualizzazione di impronta preistorica lasciata dai nostri antenati, che ciascuno lascia ora nel mondo digitale.
Crowd Crystal consiste in installazioni, dipinti e sculture in evoluzione. Le opere indagano l’impatto dei fenomeni di intelligenza collettiva in natura, nella cultura e nelle intelligenze non umane, dai batteri e altri organismi unicellulari fino all’intelligenza artificiale. Le opere inedite in mostra riflettono sulla quantificazione delle espressioni dei sentimenti e delle emozioni e sullo sfruttamento delle energie e del capitale sociale estratto dagli algoritmi predittivi nella nostra epoca contemporanea.


Le opere in Crowd Crystal reagiscono fisicamente ai cambiamenti nella società. I dipinti a cristalli liquidi Conversions (Conversioni, 2019-2021) utilizzano “data mining” per raccogliere gli stati d’animo dei manifestanti di tutto il mondo espresse attraverso i social media che provocano continui cambiamenti nell’aspetto delle opere d’arte, mostrando gli effetti dell’intelligenza collettiva nella società algoritmica e tecnologica contemporanea. In Chemical Garden (2021) l’artista indaga il rapporto tra digitale, biologico e minerale. L’opera consiste in complesse strutture cristalline simili a piante, create attraverso sostanze chimiche inorganiche: sali di metalli – rame, cobalto, manganese, cromo, ferro – che sono gli ingredienti dei moderni computer, la cui estrazione industriale porta alla devastazione di interi ecosistemi. Al contempo i giardini chimici nelle bocche idrotermali sul fondo del mare sono considerate un’origine plausibile della vita sulla terra.
Crowd Crystal presenta inoltre due sculture della serie Post-Fordite (2019-2020), costituite da quella che viene comunemente chiamata “Fordite” o “agata di Detroit”, una formazione ibrida creata dall’accumulo e dalla fossilizzazione della vernice automobilistica nelle fabbriche abbandonate del mondo.
Il Castello di Rivoli produce infine l’opera inedita Adjacent Possible (Possibile adiacente, 2021), una serie di opere su pietra di Luserna che propongono una riflessione su possibili direzioni in cui la cultura umana avrebbe potuto evolversi o si sta attualmente evolvendo. Nello sviluppo di questo progetto, l’artista ha collaborato con gli scienziati sociali computazionali LeRon Shults e Justin Lane per applicare una rete neurale artificiale a un archivio di migliaia di fotografie che riproducono le varie iterazioni di 32 segni grafici documentati nelle caverne Paleolitiche in Europa e in Asia. Nel corso dei secoli alcune pitture rupestri sono state colonizzate da batteri e funghi, sostituendo i pigmenti originali. Attraverso la collaborazione con biologi sintetici, l’artista realizza nuovi dipinti utilizzando pigmenti di colore contenenti batteri mutati con geni di coralli e meduse, nonché funghi e licheni come “pigmenti vivi”.

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