I colori e le forme di Piero Guccione e Achille Perilli


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Fino a domenica 9 gennaio 2022, al Mart di Rovereto si svolge un inedito confronto tra due artisti del secondo Novecento: da un lato Piero Guccione (1935 – 2018), il pittore della luce e del mare, dall’altro Achille Perilli (1927 – 2021), promotore della più pura astrazione. Al centro, il colore e la forma.

La mostra nasce da un’idea di Vittorio Sgarbi e Lorenzo Zichichi. A cura di Marco Di Capua e Daniela Ferrari. In collaborazione con Il Cigno GG Edizioni, Archivio Piero Guccione, Archivio Achille Perilli.

Achille Perilli, La contemplazione di una evidenza, 1967, tecnica mista su tela, Mart, collezione vaf stiftung, ph Mart, archivio fotografico e mediateca

Legato alla sua terra d’origine, la Sicilia e allo stesso tempo riconosciuto in tutt’Italia, Guccione visse nella Roma neorealista di Fausto Pirandello, Renato Guttuso, Carlo Levi. Achille Perilli è invece stato uno dei membri di Forma 1, il movimento che nell’immediato dopoguerra professa il valore della forma in opposizione a ogni possibile interpretazione di natura simbolica, sentimentale o psicologica dello spazio della tela.
Pur seguendo traiettorie proprie, lo stile dei due artisti resterà intimamente legato a queste prime esperienze. La pittura di Guccione, tornato in Sicilia alla fine degli anni Settanta, si porrà al di sopra di ogni corrente artistica dell’epoca; quella di Perilli proseguirà nel solco di una rigorosa astrazione, alla ricerca di cromatismi accesi e brillanti.

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