La forma dell’infinito


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Alla Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, di Udine, fino al 27 marzo 2022 è ospitata “La forma dell’infinito. Da Monet a Cézanne, da Kandinskij alla Gončarova, da Matisse a Picasso”, una mostra di respiro europeo con 50 capolavori di grandi artisti della modernità che indaga su una delle questioni spirituali più affascinanti: andare oltre la nostra finitezza umana.

Ferdinand Brunner (Vienna 1870 – Vienna 1945), Il viandante, 1908 – Olio su tela, Vienna, Galleria del Belvedere

Attraverso le opere di pittori come Claude Monet, Paul Gauguin, Paul Cézanne, Alfred Sisley, Henri Matisse, Dante Gabriel Rossetti, Michail Nesterov, František Kupka, Vasilij Kandinskij, Aristarch Lentulov, Natal’ja Gončarova, Odilon Redon, Maurice Denis, Jacek Malczewski, Mikalojus Čiurlionis, Nikolaj Roerich, Medardo Rosso, Umberto Boccioni, Pablo Picasso, Emilio Vedova, Ernst Fuchs, Hans Hartung e altri ancora, la mostra conduce il visitatore a riflettere su un tema fondamentale dell’esistenza: la grande domanda di infinito e trascendenza a partire dalla finitezza umana. A cura di Don Alessio Geretti, sacerdote friulano, sue le annuali esposizioni di Illegio (Udine) e le mostre romane Il potere e la grazia (2009) e Il cammino di Pietro (2013), la mostra vede la collaborazione, fra gli altri, del Belvedere di Vienna, della collezione Peggy Guggenheim di Venezia e della Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York, del Musée D’Orsay di Parigi, ma anche della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma o del MART di Rovereto, della Galleria Tretyakov di Mosca e del Museu Picasso di Barcelona, oltre alla presenza di opere provenienti da collezioni mai accessibili al pubblico. Il ricco catalogo della mostra, oltre 240 pagine illustrate, è edito da Illegio.

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