Biagio Vellano. Opere dal 1950 al 2007


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A Palazzo Saluzzo Paesana di Torino, fino al 3 ottobre prossimo è allestita la mostra “Biagio Vellano. Opere dal 1950 al 2007”, composta da settanta opere suddivise tra materici e pastelli che si propone di illustrare il lavoro e la vita di un artista che è stato una mosca bianca nel panorama artistico della seconda metà del Novecento.
Quella di Biagio Vellano (Trino, VC, 1928 – Brusaschetto di Camino Monferrato, AL, 2008) è una poliedrica produzione, caratterizzata da diverse espressioni di una costante ricerca di armonia tra materia, forma e colore. Sono qui esposti anche i materici e i pastelli. I secondi, la produzione più recente, sono caratterizzati da un lirismo cromatico che enfatizza le tematiche: blu nei melancolici paesaggi, rossi decisi e rosa carne per indulgere sulle morbide forme femminili, ad ogni tema corrisponde un colore, numerose tipologie di pastelli che danno vita a un mondo intimo e vibrante.

Biagio Vellano-Composizione n 114, 1989, materiali vari combusti, colle e terre naturali colorate, cm 25×20


Mentre i materici, il corpus più importante dell’esposizione, sono lavori carichi di stratificazioni, di sedimenti, costituiti da materiali vari, funzionali al racconto. Il risultato richiama superfici naturali: alberi, rocce, terre. Su queste Vellano interveniva con vinavil e materiali plastici attraverso la combustione con il cannello, producendo così colature poi rifinite e colorate con terre naturali per mettere in evidenza le sedimentazioni materiali. I materici rappresentano un aspetto ecologico molto importante perché imitano la natura riutilizzando materiali di scarto e di riciclo.
In mostra sono presenti i materiali, egregiamente conservati, che Vellano era solito utilizzare così come parti del suo studio, compreso il manichino ricevuto da Casorati.
La mostra è fruibile a diversi livelli, c’è anche una parte dedicata ai visitatori più piccoli con la ricostruzione di un tronco scavato dalle formiche carpentiere, l’osservazione delle quali è stata un grande motivo di spunto per l’artista.
La produzione di Vellano è estesa e articolata: presepi, fotografie, disegni, acquerelli, pastelli, acrilici, tempere e materici-scultura; iniziò giovanissimo con disegni, tempere e acrilici per dedicarsi poi, verso la fine degli anni ’80, a opere materiche, piccoli quadri all’inizio e poi con dimensioni sempre maggiori che lo impegnarono non solo emotivamente ma anche fisicamente. Vellano cercava di ricostruire il mondo naturale che ammirava, la perfezione della natura dove amava perdersi; il risultato sono opere uniche, microcosmi perfetti, materia viva e alchimia. Riflettono l’anima dell’autore e si sono portati via anche un pezzo del suo corpo perché i fumi e le esalazioni che ha respirato mentre caparbiamente bruciava e fondeva i materiali ne hanno intaccato i polmoni, rubandogli un pezzo di vita.

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