Al Museo delle Genti d’Abruzzo, Spazio Arte, di Pescara fino all’8 luglio espone Michele Montanaro nella mostra personale “Knead”.
Sono esposte 60 opere tra sculture in terracotta e ceramica, disegni, fotografie e video celebranti la stretta relazione tra le gestualità di chi impasta la farina e dell’artigiano che lavora l’argilla.
Antonio Zimarino spiega: “Se guardiamo attentamente le impronte, le pieghe, le leggere vibrazioni e increspature di luce, i volumi che formano questi lavori, non possiamo non richiamare alla mente ciò che non c’è più ma che è stato: il gesto delle mani, la forza, la pressione, lo sfiorare le superfici, la diversa energia della loro manipolazione, la vita, il sentire che stava dentro, dietro il “gesto”. Tutto fa pensare alla vita “dietro”, all’istante trascorso, al pensiero evocato, alla memoria, alla curiosità che ha provato l’artista nel valutare con attenzione l’effetto stesso del suo agire: insomma mi sembra inevitabile che tali forme ci conducano, inducano, costringano a pensare a ciò che non vediamo ma che è ugualmente presente esattamente per “mancanza”, per assenza.”
Una attenzione particolare agli oggetti esposti al Museo; un’ispirazione che viene calamitata da quelli che si riferiscono alla preparazione alimentare; ricordi di bambino, di mani che lavorano, impastano e modellano e non importa se pane o legno o argilla. Creazioni culinarie e creazioni artistiche “si fondono in storie diverse” dando vita a numerose opere. Comune denominatore è la gestualità; scopo finale è “il concetto della manualità del percorso creativo fine a se stesso, sospeso tra il pensiero e il gesto creativo”, secondo le parole dell’artista

Il titolo della mostra è “Knead”, impastare, appunto e ci son voluti circa 15 anni perché giungesse a maturazione, tra il 2019 e il 2020, durante l’emergenza sanitaria.
Per l’occasione, è stato pubblicato un catalogo della mostra che contiene l’introduzione curata da Antonio Zimarino e che si avvale delle foto di Enzo F. Testa.