The last supper recall


Stampa

L’esposizione “The last supper recall”, presentata dallo storico dell’arte Flavio Caroli è accessibile alla Galleria del Credito Valtellinese, Refettorio delle Stelline fino al 3 dicembre e si sofferma sul tema dell’Ultima Cena con opere iconiche legate alla Pop Art accostate a quelle di artisti contemporanei, oltre a una sezione dedicata a proiezioni, filmati e a un nutrito corpus documentario.  

Risalta l’accostamento storico fra il tema dell’Ultima Cena e la Galleria Creval, dove nel 1987 si tenne la mostra site-specific Andy Warhol. Il Cenacolo, che vedeva l’artista americano, protagonista assoluto della Pop-Art, fare una dichiarazione d’amore e allo stesso tempo uno “sfregio” verso il capolavoro leonardesco, moltiplicato e trasfigurato in cromatismi industriali, camouflage e passaggi serigrafici dal marcato tono industriale.

Daniel Spoerri, La Céne,1988, olio su tavola e collage, cm 101×49,5

L’attuale mostra trae forza anche dal progetto realizzato da Philippe Daverio nel 2007 per la Galleria Creval, in cui per la prima volta si soffermò sul tema iconografico dell’Ultima Cena, con un interessante innesto dedicato alla figura del mercante e gallerista greco Alexandre Iolas, che fu anche il primo direttore artistico dello spazio milanese.

In mostra spicca il lavoro di Daniel Spoerri, importante esponente del Nouveau Realisme, rappresentato da una biforcazione creativa che vede, da un lato l’olio su tavola “La Céne” del 1988: un piccolo oggetto dipinto su legno convesso, con raffigurazioni naif e applicazioni a collage, come pentole, piatti, bicchieri, prese in prestito dai giochi delle bambole e dall’altro due opere che fanno parte della sezione proiettiva.

Dell’artista comasco Bruno Bordoli è proposto “Cenacolo”, un olio e acrilico su tela grezza del 2007 (cm 194×252), oltre a due schizzi che hanno dato il via al lavoro dell’artista; quest’opera di grande formato dialoga con l’intera installazione ambientale, dove sono inoltre presenti “l’Ultima Cena” del 2007 di Filippo Avalle, che si caratterizza per la sua composizione stratigrafica in metacrilato di sorprendente magnetismo prospettico ad effetto ologramma. Il lavoro è accompagnato dal disegno preparatorio su carta dal titolo “Ultima Cena: inizio di un viaggio infinito nel cervello-mente”, realizzato nello stesso anno.

Elia Festa invece indirizza il suo percorso di reinterpretazione di “The Last Supper” concentrando il commento iconografico sul binomio Cristo/Luce, da cui scaturisce la sua personale visione del fenomeno rappresentato in questo capolavoro vinciano. La sua opera su tela di cm 140×280 si staglia su un fondo nero, dal quale emergono, sotto forma di filamenti brulicanti e sovrapposti, i tratti riconoscibili della pittura leonardesca; sono inoltre esposti numerosi lavori preparatori.

La ricca sezione adibita alle proiezioni, che occupa l’esatta metà della Galleria, è un vero e proprio “doppio” della mostra, che comprende due proiezioni delle opere di Daniel Spoerri: le tredici Tavole in marmo statuario con le Ultime cene di personaggi illustri, da Cristo a Oetzi, da Goethe a Freud, sistemate in permanenza a Sondrio presso il Grand Hotel della Posta e la proiezione virtuale di una sua ‘prova d’autore’ che consiste nella ricostruzione plastica delle suppellettili e delle vivande dell’Ultima cena leonardesca.

Una mostra prodotta dalla  Fondazione Gruppo Credito Valtellinese nell’ambito dell’accordo di valorizzazione siglato con Mibact – direzione regionale Musei Lombardia e Cenacolo Vinciano, della fondazione Daniel Spoerri, di Cineteca Milano e Centro Culturale “Alle Grazie”.

Share Button