Paolo Pellegrin. Un’antologia


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Fino al 2 maggio, alla Reggia di Venaria (TO) è allestita la mostra antologia di Paolo Pellegrin, conseguita dopo un accurato lavoro sul suo archivio. Pellegrin è un noto fotografo della storica agenzia Magnum Photos, vincitore di numerosi premi internazionali, con esposizioni che negli anni hanno scandito la sua crescita autoriale.
Tra il buio e la luce, le oltre 200 fotografie ci portano dai conflitti armati che dilaniano il mondo, all’emergenza climatica di cui è protagonista la Natura, e noi con lei.

Ragazze palestinesi si bagnano nelle acque del Mar Morto, Cisgiordania, 2009, ©Paolo Pellegrin Magnum Photos

Ma anche tra le pareti del suo studio, “ripensato” ad ogni successiva tappa della mostra, per permettere all’osservatore di entrare nel mondo dell’Autore e di indagare con maggiore profondità le scelte, le intuizioni, le urgenze di uno sguardo inarrestabile e onnivoro.
La mostra presenta inoltre una sezione speciale ed inedita dedicata ad un racconto personale ed intimo di Pellegrin: le fotografie realizzate in Svizzera con la propria famiglia durante il periodo della quarantena per il lockdown del coronavirus.
Il progetto è di Germano Celant e la mostra è realizzata a cura di Annalisa D’Angelo.
Paolo Pellegrin è nato a Roma nel 1964. Dopo aver studiato architettura, il suo interesse si focalizza sulla fotografia. Dopo dieci anni all’Agence Vu, entra a far parte di Magnum Photos come nominee nel 2001, diventando membro a pieno titolo nel 2005.
Ha lavorato a contratto per “Newsweek” per dieci anni. Nella sua carriera ha ricevuto molteplici riconoscimenti internazionali, tra cui il Robert Capa Gold Medal Award. Nel 2006 gli viene riconosciuto il W. Eugene Smith Grant in Humanistic Photography.
Le sue foto sono state esposte in numerosi musei e gallerie tra cui: La Maison Européenne de La Photographie, i Rencontres d’Arles, il San Francisco Museum of Modern Art, la Corcoran Gallery of Art, il MAXXI di Roma, l’Aperture Foundation Gallery, il Foam Fotografiemuseum Amsterdam, e la Deichtorhallen ad Amburgo.

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