Joan Miró al Centre Pompidou di Parigi


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Quest’anno abbiamo imparato a visitare diverse mostre in modo virtuale e, anche se non è esattamente la stessa cosa come in presenza, abbiamo però potuto “recarci” in luoghi che forse non avremmo raggiunto. Dunque, restando nella nostra convinzione che la visione dell’opera d’arte in presenza fisica desta delle emozioni maggiori e più complete, approfittiamo dell’opportunità di vedere anche solo sul nostro schermo alcune mostre che avremmo perso.

Per la mostra dedicata a Joan Miró, andiamo al Centre Pompidou di Parigi tramite questo link: https://www.centrepompidou.fr/lib/Exposition-Virtuelle-Miro.

Joan Miró, Bleu II

Sembra che la mostra di Mirò faccia da apripista per uno sviluppo maggiore della fruizione attraverso questi mezzi tecnologici.

Il meccanismo delle gallerie virtuali che prelude all’emulazione si è messo in atto da qualche mese, da quando il Centre Pompidou, una delle massime istituzioni dell’arte, ha proposto la sua prima mostra da visitare muovendosi in ambienti di pixel, in uno spazio che ricorda quelli di Second Life. Questa mostra si focalizza sul trittico “Blu I”, “Blu II”, “Blu III” di Joan Miró, che si poté ammirare per la prima volta nel 1961 alla Galerie Maeght di Parigi. Gli ambienti della galleria virtuale sono stati creati scegliendo la strada della semplicità, con una grafica minimalista, senza effetti speciali. È una versione virtuale sobria, che non vuole incutere timore, che si offre come una risorsa di servizio, senza voler offuscare minimamente gli spazi e le esposizioni della realtà. Il virtuale in questo caso cerca di fornire un ausilio ma non vuole rubare la scena al mondo vero. Sarebbe stato facile pensare a qualcosa di strabiliante, ma probabilmente, almeno per ora, era sufficiente dare un segnale, sancire il fatto che anche il Centre Pompidou ha abbracciato questo tipo di ricerca. In verità, già questo tipo di presenza, semplice ma potente, offre una straordinaria legittimazione alle gallerie virtuali. E non è difficile pensare che in virtù dell’emulazione presto ne arriveranno altre, più o meno strutturate.

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