Vittorio Corcos. Ritratti e Sogni


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A Bologna, nel Palazzo Pallavicini, è allestita fino al 14 febbraio 2021 la mostra “Vittorio Corcos. Ritratti e Sogni” curata dal Prof. Carlo Sisi e organizzata da Pallavicini s.r.l. di Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci; essa è articolata in sei sezioni che raccontano la presenza del pittore livornese all’interno del contesto culturale figurativo dalla seconda metà dell’Ottocento al primo trentennio del secolo seguente.
Considerato un innovatore nell’ambito del ritratto realistico, allievo di Domenico Morelli e amico di De Nittis del cui salotto parigino fu assiduo frequentatore, Corcos è uno degli interpreti più apprezzati dei sentimenti e dei costumi della Belle époque.

Vittorio Corcos, Ritratti e Sogni

Le donne note più belle dell’epoca sono le protagoniste indiscusse dei ritratti dell’artista, caratterizzati dalla delicatezza del tratto, dalla minuzia quasi fotografica nella rappresentazione degli oggetti e dei tessuti lussuosi ma anche dalla profondità psicologica degli sguardi che conferisce ai soggetti un misterioso magnetismo. Per questa ragione le donne dipinte da Corcos furono definite creature che hanno in sé qualche cosa del fantasma e del fiore.
L’universo della femminilità aristocratica e alto borghese trova una perfetta rappresentazione nel prezioso ritratto dedicato al soprano e attrice cinematografica Lina Cavalieri, che Gabriele D’Annunzio considerava “massima testimonianza di Venere in terra”, presente tra le opere esposte a Palazzo Pallavicini.
La sua produzione si arricchisce anche di paesaggi immersi nella luce della costa livornese che svelano la sua vicinanza alle poetiche del naturalismo e alla pittura di genere, ma la sua fama resta legata alle figure femminili e alla sua più intrigante e chiacchierata rappresentazione di una donna dallo sguardo pensoso e introverso, considerata dalla critica dell’epoca troppo esplicita per la posa audace e non convenzionale. Si tratta del quadro intitolato Sogni che a seguito della grande attenzione del pubblico e della critica fu subito acquisito dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.
Le opere selezionate esclusivamente per Palazzo Pallavicini, provengono dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dalle Gallerie degli Uffizi, dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano, dal Museo Civico Giovanni Fattori e dalla Galleria d’Arte Goldoni di Livorno, dalla Fondazione Livorno, dalla Società di Belle Arti e dall’Istituto Matteucci di Viareggio, dallo Studio d’Arte dell’800 di Livorno e dalla quadreria dell’800 di Milano, dall’Accademia di Belle Arti e dal Sistema Museale d’Ateneo dell’Università di Bologna, dalla Collezione Franco Maria Ricci e altre collezioni private.

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