Ritornanti. Presenza della figurazione nella scultura italiana


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Il Castello Gamba di Châtillon, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea della Valle d’Aosta, fino al 27 settembre ospita nel parco e nelle sale, un viaggio attraverso la scultura del ‘900, proponendo un approfondimento sulla scultura moderna e contemporanea. Il percorso, composto da oltre trenta opere, focalizza l’attenzione sulla figurazione, che emerge periodicamente nelle ricerche artistiche degli ultimi decenni.

Gli scultori, che con le loro opere dialogano con la collezione permanente del Castello, sono: Arturo Martini, Francesco Messina, Giuseppe Maraniello, Giuliano Vangi, Luciano Minguzzi, Paolo Delle Monache, Giacomo Manzù, Aron Demetz.

La mostra è completata con l’esposizione di 12 tavole dedicate a Pinocchio di Mimmo Paladino e da una rassegna fotografica sulla scultura condotta da Carola Allemandi.

Ecco, dunque, come opera la magia ideata e voluta dal curatore Domenico Maria Papa: l’“Ercole” di Arturo Martini (già di proprietà del Gamba), si ridimensiona nella sua imponenza per ritrovarsi faccia a faccia con “San Giorgio e il drago” e “Lo sposalizio del principe con la principessa”, altra opera dello scultore trevigiano, che sembra essere uscita dalla facciata di una chiesa medievale, ma che riesce a compensare la talvolta imponente presenza dell’umano diventato dio.

All’ingresso è collocato “L’uomo di Hiroshima” (Luciano Minguzzi), che accoglie il visitatore con il suo grido di disperazione e rabbia, ma coccolando chi si presta attraverso i colori caldi della terracotta del “Ritratto di Isabella Orsini” (Francesco Messina).

Un parco e degli spazi che aiutano il distanziamento fisico e la disposizione delle opere sono uno dei motivi che legittima l’elezione del Castello Gamba a spazio espositivo perfetto per il periodo di grandi restrizioni, .

Oltre alle sculture di grandi nomi del ‘900, la mostra riserva un ampio spazio a due protagonisti dell’ultima generazione di artisti, come Paolo Delle Monache e Aron Demetz. Il secondo, specialmente, grazie anche al forte legame che i suoi lavori hanno con la Valle d’Aosta (utilizza il legno e le resine recuperandone la lavorazione), trova ampio spazio in questa esposizione e all’ultimo piano del Gamba l’opera Senza titolo dell’artista di Ortisei ricrea una composizione armoniosa e curiosa con le tavole di Mimmo Paladino ispirate a Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi.

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