Le Marche celebrano Raffaello con “Una mostra impossibile”


Stampa

«L’anniversario dei 500 anni dalla morte di Raffaello che cade in questo 2020 era un momento che attendevamo con entusiasmo per poter celebrare degnamente il marchigiano che più di ogni altro è patrimonio nostro e del mondo intero. La pandemia purtroppo ci ha costretti ad uno stop ma ora, con le dovute accortezze, possiamo finalmente dare spazio a tutti gli eventi speciali, incontri, iniziative che sono stati organizzati all’insegna di quella bellezza che Raffaello ha incarnato nel corso della sua breve e intensa vita artistica», cosi’ ha affermato Luca Ceriscioli – Presidente della Regione Marche.

In questo contesto è stata quindi inaugurata, proprio a Urbino, città che diede i natali al “Divin Pittore” e nella quale mosse i primi passi, la mostra “Raffaello. Una mostra impossibile”, un’iniziativa davvero unica del suo genere, che attraverso la vita e le opere del grande artista rinascimentale rappresenta al contempo elemento di richiamo culturale e turistico per la regione intera. Non è un caso, che quest’anno le Marche siano state nominate da Lonely Planet in Travel 2020, al secondo posto tre le dieci migliori destinazioni al mondo e unica italiana, e che il New York Times abbia inserito Urbino, città Unesco, tra le mete turistiche 2020 e come città di partenza per un tour alla scoperta di Raffaello. L’esposizione ideata e curata da Renato Parascandolo con la direzione scientifica di Ferdinando Bologna (recentemente scomparso lo scorso 4 aprile 2019), presso il Palazzo del Collegio Raffaello, in Piazza della Repubblica, presenta riproduzioni e 45 dipinti di Raffaello – compreso l’affresco de La Scuola di Atene – riprodotti in scala 1:1 e riuniti insieme. Un lavoro magistrale, per permettere al visitatore, grazie ad un’impresa diversamente impossibile, di ammirare così, opere di Raffaello disseminate in 17 Paesi e provenienti dai maggiori musei del mondo, tra i quali, per menzionarne solo alcuni: gli Uffizi di Firenze, i Musei Vaticani ,la Galleria Borghese di Roma, la Pinacoteca di Brera di Milano, il Louvre di Parigi, il Prado di Madrid, la Gemäldegalerie di Berlino, l’ Ermitage di San Pietroburgo, e la National Gallery di Washington, che conservano capolavori assoluti dell’illustre marchigiano, quali: la Madonna Conestabile, la Madonna di Terranuova, lo Sposalizio della Vergine, la Madonna del Cardellino, la Deposizione, il Ritratto di Baldassare Castiglione .
Quella di Raffaello Sanzio (Urbino 1483 – Roma 1520), morto precocemente a soli 37 anni, fu una carriera fulgida e straordinaria, ma di vitale importanza per lo sviluppo del linguaggio artistico dei secoli successivi, dando vita – tra l’altro, al Manierismo, oltre che servire da modello per tutte le Accademie fino alla prima metà dell’Ottocento e ad influenzare pittori del XX secolo come ad esempio Salvar Dalì. Obiettivo della mostra è quello di rivolgersi prevalentemente ai giovani e a quanti non frequentano abitualmente i musei e le esposizioni d’arte, permettendo così ad un vasto pubblico di avvicinarsi ai più grandi autori della storia dell’arte. Ferdinando Bologna, che ha curato sia la selezione delle opere che catalogo della mostra, sosteneva: «Le Mostre impossibili consentono una più approfondita conoscenza delle opere ed un accostamento, per confronto, di opere che sono normalmente lontanissime fra di loro. Soprattutto, questa nuova generazione di riproduzioni d’arte, ad altissima definizione e a grandezza naturale, consente un approccio agli originali che gli originali stessi, nelle condizioni in cui normalmente si trovano, sia nei musei sia nelle sedi proprie, non consentono». Le riproduzioni sono stampate su un tessuto trasparente e retroilluminate e questa soluzione suggestiva, permette di cogliere dettagli e sfumature difficilmente apprezzabili nelle tele originali ad occhio nudo o nelle riproduzioni a stampa. Una mostra impossibile” oltre che dalla Regione Marche, è stata promossa con il Comune di Urbino e ENIT Agenzia Nazionale del Turismo. e resterà aperta al pubblico sino al 30 settembre 2020.

Share Button

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *