Marcello Dudovich (1878-1962), fotografia fra arte e passione


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Presso le ex Scuderie del Castello di Miramare, fino al 10 gennaio 2021, è allestita la mostra “Marcello Dudovich (1878-1962), fotografia fra arte e passione”, realizzata a cura di Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini, che nasce da un progetto integrato con il m.a.x. Museo di Chiasso (Svizzera) e il Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare.

Sono esposte oltre 300 opere del maestro triestino Marcello Dudovich, che mettono in luce, attraverso la sua produzione artistica, il particolare rapporto fra la fotografia e la cartellonistica.

© Marcello Dudovich Marcello Dudovich, Ritratto di modella in posa riflessa di spalle con Marcello Dudovich, s.d. (anni Cinquanta), Collezione privata Salvatore Galati

Triestino di nascita e internazionale per vocazione, Marcello Dudovich ebbe una vita travagliata, articolata in vari periodi che lo videro residente a Bologna, Genova, Milano, Monaco di Baviera, Torino e nuovamente a Milano; fu un illustratore, appassionato di fotografia e cartellonista di successo. Fu un assoluto innovatore nel suo campo e costituisce uno dei riferimenti più importanti nella storia del manifesto. Si ricordano, solo per citarne alcuni, i coinvolgenti manifesti per i magazzini Mele di Napoli, per Borsalino, la Rinascente di Milano, Campari, Martini, Agfa film, Pirelli. Complessivamente il percorso espositivo offre un affondo sul sistema e il rapporto dell’uso della fotografia nella rappresentazione cartellonistica e pubblicitaria finora rimasto misconosciuto.

La direzione del Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare ha inoltre ottenuto ulteriori prestiti ampliando  l’esposizione prevista alle ex Scuderie. La mostra vanta importanti opere che giungono, fra gli altri, dal Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte moderna di Trieste, oltre che dal Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, dalla Civica Raccolta delle stampe “Achille Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano, dal Gabinetto dei disegni di Castello Sforzesco di Milano, dal Civico Archivio fotografico di Milano, dalla Galleria Campari di Sesto San Giovanni e da numerosi collezionisti privati, fra cui si citano Salvatore Galati e Alessandro Bellenda.

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