Allan Kaprow. I Will Always Be A Painter


Stampa

Curata da Sergio Risaliti e Barry Rosen, è allestita al Museo Novecento di Firenze, fino al 4 giugno, una mostra monografica dedicata ad Allan Kaprow e realizzata in collaborazione con Allan Kaprow Estate e Hauser & Wirth.
Si tratta di un percorso a ritroso che si apre con la rivisitazione di due delle opere più emblematiche Words (1962) e Fluids (1967) e che attraversa la sua intensa produzione grafica ed editoriale, i video e le azioni degli anni Settanta, per terminare con le sale dedicate ai disegni e ai dipinti.

Allan Kaprow


Noto come il padre degli Environments e degli Happenings, Allan Kaprow (Atlantic City, 1927 – Encinitas, 2006) è stato un artista poliedrico e instancabile, che nell’arco della sua intensa carriera si è confrontato con i media più diversi. Molto attivo anche come teorico, ha influenzato generazioni di artisti, promuovendo un’idea di arte allo stesso tempo concettuale, utopica, politica, spontanea, provocatoria e fortemente ironica
Ha gettato le basi per una nuova concezione dell’opera, aprendosi ad una radicale commistione tra arte e vita. Dopo una carriera da pittore, fortemente influenzata dall’Action painting di Jackson Pollock, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta abbandona i mezzi di espressione più classici e comincia a realizzare ambienti e azioni interattive ed effimere che mettono in discussione l’idea di un’arte monumentale sempre uguale a se stessa e immutabile nel tempo. In linea con la contaminazione tipica di quegli anni tra performance, teatro, danza e arti visive, le sue opere promuovono un’integrazione sempre maggiore tra spazi, materiali, tempo e persone.

Share Button