Novecento. Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Guccione


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Sono oltre 200 le opere ed i capolavori del Novecento siciliano esposte al Convitto delle Arti Noto Museum, a Noto (SR) fino al 30 ottobre 2020 per raccontare l’importante ricerca artistica che ha influenzato la cultura del secolo scorso fino ai giorni nostri.

Giulio D’Anna-Serie Rinascita, 1928

Con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Siciliana e del Comune di Noto la mostra è prodotta da Mediatica ed organizzata da Sicilia Musei ed è curata da Vittorio Sgarbi.
L’obiettivo della mostra è lettura pressoché unitaria, complessiva dell’arte siciliana, nel cui eclettismo predomina, per lo più, un fil rouge, quello del realismo, della figurazione, che, ad eccezione di alcune parentesi di sperimentalismo innovativo, non trova ostacoli nel suo percorso.
Un realismo, però, che agganciandosi a questi stimoli di innovazione e alle personali fantasie immaginative, perviene a interpretazioni sempre nuove, segnate dal sigillo delle singole personalità. Figura, Ritrattistica, Interni, Paesaggismo, Nature morte sono i maggiori ambiti di riferimento di questo realismo, su cui si sono cimentati e si cimentano ancora in molti: il nodo di una rete, in cui confluiscono le testimonianze creative delle più importanti personalità artistiche dell’isola.
Dal ritorno all’ordine, tra la fine degli anni Venti a tutto il decennio degli anni Trenta e ai primi tragici anni Quaranta, per la maggioranza degli artisti si era suggellata la fine del rapporto con l’Avanguardia, che nelle ultime sue propaggini aveva imboccato anch’essa i sentieri dell’interiorità.
Il ritorno alla poesia dell’intimo sembra quasi obbligato allora e le scene da lessico familiare appaiono componenti interscambiabili di un’arte pacificata, che cerca equilibrio tra modernismo internazionale e tradizione. 
Poi, dal dopoguerra ad oggi, è stato tutto un susseguirsi di sperimentalismi e di ritorni figurali, di oscillazioni del gusto, che negli anni Sessanta-Settanta hanno inclinato verso una critica pungente contro la società del falso benessere e in anni successivi hanno permesso soluzioni formali spesso sorprendenti. Oggi sembra che l’artista ondeggi senza direzioni sicure, senza poetiche meditate, senza mete. Perfino in quella che è ritenuta l’arte alla moda, la Street Art, la sua persona si defila, spesso senza lasciare traccia, pur regalando a tutti i suoi sms inequivocabili.
Noto, capitale del barocco e patrimonio mondiale dell’UNESCO, che ha fatto la scelta precisa di trasformarsi in una città d’arte ha deciso di diventare per tutto il 2020 la casa degli artisti siciliani. Pittori, scultori, fotografi, poeti, musicisti e scrittori troveranno spazi ed opportunità per raccontare un secolo di arte siciliana. La città netina ha sviluppato negli anni un progetto completo costituito non soltanto dalle mostre ma da percorsi culturali globali che hanno costruito un brand fortemente riconoscibile.

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