Stefano Arienti. Fiori


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La mostra “Fiori” di Stefano Arienti (Asola, MN, 1961) è dislocata a Milano in tre sedi, ossia alla Basilica di Sant’Eustorgio, al cimitero paleocristiano, al Museo Diocesano Carlo Maria Martini, tutti spazi del Complesso museale Chiostri di Sant’Eustorgio, e presenta una serie di lavori che dialogano con il luogo che le accoglie, per esempio, l’artista ha creato un’opera che si confronta con la tavola del Compianto sul Cristo morto di Altobello Melone, ospitata al Museo Diocesano.

Stefano Arienti, Fiori

Aperta al pubblico fino al 5 maggio e curata da Angela Vettese, rappresenta un nuovo capitolo del programma di esposizioni di autori contemporanei all’interno di uno dei complessi più ricchi di storia della città.

Il percorso espositivo prende avvio dal Cimitero paleocristiano dove una serie di fiori dipinti a tempera su carta conducono il visitatore a riflettere sul tema della necropoli di martiri cristiani e sulla pratica del culto dei morti, e prosegue nella basilica di sant’Eustorgio; qui si notano rimandi alla decorazione popolare, come i tappeti tinti di nero o di rosso nella Sala Capitolare e nella Sagrestia Monumentale, e riletture di opere d’arte come i Girasoli e gli Iris di Van Gogh.

La reinterpretazione del Corteo dei Magi di Michelino da Besozzo, nelle cappelle Solariane, dove a una tenda è stata sovrapposta la rilettura su telo verde, introduce idealmente alla sala del Museo Diocesano dov’è ospitato il Compianto sul Cristo morto di Altobello da Melone. Arienti commenta anche quest’opera affiancandole un telo antipolvere su cui, con inchiostro argento e oro, ha ricalcato alcune delle sue linee salienti. Ne emerge una sorta di sinopia contemporanea, non un prima ma un dopo dell’opera, che include anche un accenno alla possibilità che gli agenti futuri lo disgreghino.

Il lavoro di Stefano Arienti prende le mosse da materiali, oggetti e immagini preesistenti, dai grandi artisti del passato alla cultura popolare, compiendo alterazioni di forma e traduzioni che ne modificano il significato in un processo creativo orizzontale e antilineare. Arienti affronta temi chiave dell’arte contemporanea come la natura e il ruolo dell’immagine e il concetto di originalità. In anni più recenti si è cimentato nella realizzazione e installazione di grandi opere in spazi di tipo monumentale, ma sempre esito di un processo conoscitivo dal basso del contesto storico culturale.

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