Tre giovani artisti alla GAMeC


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Driant Zeneli-The Dream of Icarus Was to Make a Cloud-2009-Still da video-Courtesy l’artista e prometeogallery di Ida Pisani, Milano/Lucca

Oscar Giaconia, Jacopo Miliani, Driant Zeneli sono i tre giovani artisti che operano in Italia e che sono presentati con tre mostre personali alla GAMeC di Bergamo fino al 24 febbraio prossimo.

I progetti, a cura di Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni, confermano  l’attenzione che la GAMeC riserva da sempre ad artisti e curatori delle nuove generazioni, creando opportunità espositive e occasioni di approfondimento del loro lavoro.

Per Oscar Giaconia (Milano, 1978) è la prima personale in un’istituzione museale italiana, l’esposizione è una ricognizione sulla più recente produzione pittorica dell’artista.
L’assonanza concettuale e fonetica che accomuna le parole “osteria”, “ostrica” e “isteria” produce un titolo intraducibile, un equivoco linguistico, una disfunzione di senso incarnata dalle figure che abitano l’esposizione: locandieri, falsari, vecchi nostromi, sentinelle, spettri e mostri sono i soggetti che popolano lo Spazio Zero della GAMeC, e che mettono in scena una degenerazione contemporanea della pittura di genere.
La maniacalità linguistica di Giaconia si esprime attraverso l’uso di materiali eterogenei come silicone, vulcanite, nylon, gomma di neoprene, salpa, elastomeri, rivelando l’accanimento e l’ostinazione empirica della sua ricerca e della sua pratica pittorica.
Sabato 23 febbraio 2019, il truccatore prostetico due volte nominato all’Oscar Vittorio Sodano trasformerà Giaconia nell’ambito di una performance ospitata nello Spazio Zero del museo, che innescherà la nuova macchina pittorica alla base del prossimo lavoro dell’artista.
La mostra è realizzata con il supporto del Club GAMeC e il catalogo è pubblicato da GAMeC Books.

Invece, per l’undicesima edizione della rassegna – il cui tema è il “gender” – Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni hanno selezionato l’artista Jacopo Miliani (Firenze, 1979), presente con due opere video che rielaborano le tematiche trattate nel film Teorema di Pier Paolo Pasolini: in Deserto (2017) un corpo enigmatico, lunghe unghie laccate di rosso, una nuova lingua dei segni, una voce, un testo, danza e fotografia sono gli elementi che danno vita a una fitta trama di stimoli in cui linguaggio verbale e visivo si intrecciano al lessico sensoriale e sensuale. Teorema Teorema Teorema (2018), appositamente prodotto in collaborazione con la GAMeC per questa edizione, rappresenta invece l’ideale sviluppo di Deserto e ha come protagonista il performer parigino Matyouz – danzatore, Master of Ceremony e commentatore dei più importanti Vogue Contests in Europa.
In contemporanea, la GAMeC presenterà inoltre le opere proposte dalle altre 15 istituzioni coinvolte in questa edizione.

La Sala Proiezioni ospita, per la prima volta in un’istituzione museale italiana, la trilogia video When Dreams Become Necessity di Driant Zeneli (Shkoder, Albania,1983).
Rappresentato da prometeogallery di Ida Pisani, l’artista è stato selezionato nell’ambito del progetto Level 0 promosso da ArtVerona.
When Dreams Become Necessity costituisce una riflessione sul fallimento, inteso non come fine ma come opportunità per immaginare sentieri ancora inesplorati e accogliere lo stimolo di nuove sfide.
I tre video documentano altrettante azioni performative svolte dall’artista: un salto nel vuoto, un volo con il parapendio e un lancio agganciato a una teleferica, a tutta velocità.
In tutti i casi, Zeneli cerca di realizzare tre desideri, tre sogni verosimilmente impossibili da concretizzare, che implicano un certo grado di pericolosità e coraggio. La modalità stessa di ripresa, con la camera a mano, contribuisce a creare una dimensione immersiva, a dare la sensazione di essere presenti, fisicamente, accanto all’artista nel momento in cui si accinge a compiere le sue azioni.

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